DATI DALLA RELAZIONE DELL'OSSERVATORIO GAP REGIONE TOSCANA

data di pubblicazione:

3 Febbraio 2017

gap 2Come già riportato recentemente, si è tenuta il 26 gennaio la prima seduta dell’Osservatorio sul fenomeno della dipendenza da gioco istituito dalla Regione Toscana. Si riportano di seguito alcuni dati ed elementi della relazione tenuta durante la seduta da Fabio Voller dell’Osservatorio Epidemiologia dell’ARS. Dopo avere illustrato dati aggiornati su scala nazionale sul gioco d’azzardo, divisi per adulti e minori, Voller ha approfondito la dimensione economica del fenomeno. Stime recenti indicano che in un anno (2015), per l’azzardo, vengono spesi oltre €88 miliardi, mentre dal 2008 al 2011 la somma totale di scommesse era quasi raddoppiata da 47,6 a 80 miliardi di euro. Abruzzo, Lombardia ed Emilia-Romagna sono le regione dove nell’ultimo anno disponibile di rilevazione si registra la spesa pro-capite di gioco più elevata. I giochi più popolari sono quelli che consentono una vincita immediata come slot, videopoker, lotterie e Gratta e Vinci.

In generale, negli ultimi vent’anni il forte aumento del gioco d’azzardo si spiega per l’intreccio di vari fattori, quali gli effetti della crisi economica, la forte polarizzazione sociale e il fatto che l’accesso ai giochi, attraverso la rete, è divenuto molto più semplice. Per quanto concerne la popolazione giovanile, quasi la metà (49%) degli studenti (15-19 anni) ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita (52% maschi e 32% femmine), secondo l’ultima rilevazione Espad del 2015. Tra chi ha giocato d’azzardo nell’ultimo anno l’11% ha un comportamento definibile “a rischio” e l’8% circa “problematico”, senza alcuna variazione rispetto all’anno precedente. In tutto si stimano in circa 30.000 giovani. Per quanto riguarda, fra la popolazione di giocatori, le fasce più problematiche, i dati sono contraddittori. Mentre nell’ultima Relazione anti-droga al Parlamento si stimano le persone affette da GAP in 12.300, le sole persone in cura da GAP presso i Ser.T della Toscana risultano più di 1.300. Rilevante il fatto che, nel corso degli anni, si è ridotto il gap di genere fra i giocatori con dipendenza: se negli scorsi il rapporto era di 1 femmina ogni 9 maschi, oggi il rapporto è di 1 a 3. Per il resto dei dati e delle considerazioni esposti da Voller, si rimanda alla relazione allegata.

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