PRESA DI POSIZIONE DI FICT SUI VUOTI DI GOVERNANCE NELLE DIPENDENZE

data di pubblicazione:

2 Febbraio 2017

sertLuciano Squillaci, presidente della Federazione italiana delle Comunità terapeutiche (FICT), è intervenuto per segnalare le lacune che, sul piano normativo e della governance, si sono a suo avviso prodotte nel sistema dei servizi di cura delle dipendenze. Sono diverse le criticità segnalate dal presidente di FICT. Da una parte, Squillaci lamenta, alla pari di altre realtà, la mancata convocazione della Conferenza annuale sulle droghe, appuntamento che manca ormai da diversi anni. Dall’altra parte, è assente oggi un chiaro indirizzo politico in quella istituzione che dovrebbe avere una posizione di rilievo, strategica  nel sistema di governance sulle dipendenze: il Dipartimento Nazionale Politiche Antidroga. L’assenza di chiari indirizzi politici centrali e il mancato adeguamento normativo ai cambiamenti del fenomeno dipendenze avvenuti negli ultimi anni, rischia di produrre forti difficoltà al sistema stesso, ai professionisti che vi lavorano e all’utenza.

Afferma Squillaci in un’intervista rilasciata al settimanale Vita: “In questi ultimi anni, ad esempio, molti centri federati», spiega il presidente Squillaci, «hanno attivato una serie di servizi di accoglienza per profughi, migranti e minori stranieri non accompagnati. Anche su questo fenomeno, sotto l’aspetto dipendenza, temo che ci sia una certa “cecità politica”. Al di là di un sistema di accoglienza che continua a risultare assolutamente inadeguato e troppo centrato sull’emergenza, possiamo facilmente ipotizzare, sulla base dell’esperienza dei nostri servizi, che se anche solo un 20% dei profughi nei prossimi anni impatterà sul sistema dei servizi per le dipendenze per problemi di alcol e droga, il rischio di far saltare il “banco” sarà altissimo. Se non impostiamo oggi politiche di integrazione e di intervento, domani saremo sommersi da un problema che può essere invece preventivamente intercettato ed affrontato».

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