Aumenta l’utilizzo della PrEP: i dati della conferenza ICAR 2025

aumentano anche le IST e la pratica di Chemsex

I dati incoraggianti emersi dalla conferenza riguardano l’implementazione della Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) contro l’HIV in Italia, che ha registrato un incremento straordinario del 43,2%, con 16.220 utenti nel 2024 rispetto ai circa 11.330 dell’anno precedente

data di pubblicazione:

6 Agosto 2025

Sul sito Uniti contro l’AIDS è possibile leggere una sintesi delle relazioni presentate alla 17a edizione di ICAR (Italian Conference on AIDS end Antiviral Research).

I dati incoraggianti emersi dalla conferenza riguardano l’implementazione della Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) contro l’HIV in Italia, che ha registrato un incremento straordinario del 43,2%, con 16.220 utenti nel 2024 rispetto ai circa 11.330 dell’anno precedente. Tutto questo a distanza di due anni dall’autorizzazione al rimborso di AIFA.

A questo dato positivo se ne contrappone uno negativo, legato alla disparità di accesso ai servizi.

Nel paese la presenza di servizi “(…) non è uniforme: se l’Emilia-Romagna ha registrato un balzo del 54,7%, e il Friuli-Venezia Giulia addirittura del 65,4%, regioni come la Campania (+10%) e la Puglia (0%) restano fanalino di coda, mettendo in evidenza gravi disparità territoriali.

La concentrazione dei servizi nei centri HIV ospedalieri, inoltre, continua a rappresentare un ostacolo all’accesso per le fasce più vulnerabili della popolazione”. 

Ambulatori e sportelli community-based restano luoghi più partecipati, soprattutto da persone non binarie e transgender, a conferma dell’efficacia di modelli più accessibili e inclusivi, capaci di ridurre le barriere culturali e logistiche.

Altri studi presentati alla Conferenza ICAR sottolineano l’incremento delle IST tra gli utenti PrEP. I dati indicano che “(…) circa un quarto dei partecipanti (25 e 26%) ha contratto almeno un’infezione sessualmente trasmessa nel corso del follow up.

Questo suggerisce l’opportunità di sviluppare un approccio basato non su controlli trimestrali, ma sulla frequenza dei rapporti e sull’uso del profilattico, per personalizzare i controlli e migliorare sia la qualità dell’assistenza che l’uso delle risorse sanitarie”.

Altro elemento messo in evidenza da uno studio è l’aumento del CHEMSEX.

Questa pratica, che prevede l’uso di sostanze per prolungare o intensificare i rapporti sessuali, ha interessato il 22% degli intervistati, in aumento rispetto al 14% del 2024. Le sostanze maggiormente impiegate includono mephedrone (38%), GHB/GBL (22%) e MDPV (13%).

In conclusione si evidenzia “(…) come un’offerta differenziata dei servizi di erogazione della PrEP, come per esempio le sedi dei check-point, o le sedi di associazioni locali, possa contribuire alla diffusione della PrEP specie nelle popolazioni difficili da raggiungere.

Per quanto riguarda l’aumento delle IST si raccomanda l’utilizzo di tutti gli strumenti preventivi, a partire dal preservativo. In questo discorso deve rientrare anche una rinnovata attenzione alla prevenzione del Papilloma Virus: il vaccino è raccomandato non solo nella popolazione generale in età preadolescenziale, ma anche nelle persone con HIV per ridurre l’incidenza di lesioni e tumori correlati.

 

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