AFFRONTARE IL TEMA DEL CONSUMO DI SOSTANZE NELLE FAMIGLIA E NELLE PERSONE SENZA DIMORA

due miniguide a livello europeo

si sofferma sulle famiglie di persone che fanno uso di droghe, compresi sia adulti che bambini: " i familiari di persone che fanno uso di droghe possono subire un'ampia gamma di danni e possono richiedere servizi di supporto che li aiutino ad affrontarli.

data di pubblicazione:

23 Gennaio 2023

L’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (EMCDDA) ha messo a disposizione sul proprio sito due mini guide riguardanti il tema delle droghe e le conseguenze che il loro utilizzo ha sulle famiglie e sulle persone senza dimora. Queste guide sono le prime di cinque volumi dedicati alle persone con vulnerabilità e fanno parte delle risposte sanitarie e sociali ai problemi di droga dell’agenzia: una guida europea.Guide che forniscono una panoramica generale sull’argomento e che rappresentano un tentativo, collegato alle esperienze in atto, di dare “(…) consigli tempestivi e pratici a professionisti e responsabili politici per la progettazione, l’individuazione e l’attuazione di risposte efficaci.”
La prima si sofferma sulle famiglie di persone che fanno uso di droghe, compresi sia adulti che bambini:i
 familiari di persone che fanno uso di droghe possono subire un’ampia gamma di danni e possono richiedere servizi di supporto che li aiutino ad affrontarli. Le risposte appropriate possono includere la fornitura di assistenza sanitaria primaria per alleviare l’ansia e lo stress che provano, il sostegno tra pari, l’assistenza al lutto e il supporto per i familiari che si prendono cura di loro.”
Si sottolinea comunque che i bambini, pur essendo la parte più vulnerabile del nucleo familiare, non è detto che subiscano sempre gli effetti negativi di questa situazione, ma è importante monitorare da vicino come questi la affrontano durante le diverse fasi del loro sviluppo.
Inoltre la guida sottolinea il ruolo fondamentale che i familiari possono ricoprire come supporto a chi usa sostanze, soprattutto per eventuali percorsi riabilitativi: “i bisogni dei membri della famiglia e il loro potenziale contributo all’efficacia del trattamento della tossicodipendenza dovrebbero essere riconosciuti nelle politiche sulle droghe e nelle linee guida pratiche.”
La seconda mini guida affronta il tema del consumo di sostanze tra le persone senza dimora, che già per questa condizione si trovano a confrontarsi con una serie di rischi riguardanti la salute sociale, mentale e fisica.
Gli homelessness “(…)
 sono considerati una forma intensa di esclusione sociale, che influisce negativamente sulla salute fisica e mentale, sulla qualità della vita, sull’accesso al lavoro e ad altri servizi economici, sociali e sanitari.
Per questo motivo alcuni paesi hanno un approccio specifico con queste persone, in particolare quelle che da lungo tempo sono in questa condizione, e che sono a rischio maggiore.
La fornitura di alloggi stabili, servizi di riduzione del danno (ad es. programmi di scambio di siringhe, cliniche mobili) e strategie integrate (reti di supporto interconnesso) sono considerati elementi chiave di servizi efficaci per le tossicodipendenze per le persone che sono senza fissa dimora. Con il miglioramento delle condizioni di vita, il coordinamento dell’assistenza e la continuità dell’assistenza, le risposte possono spostarsi verso condizioni curabili, come l’infezione da virus dell’HIV e dell’epatite C, il disturbo da uso di sostanze, le malattie mentali e la tubercolosi.”

 

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