RAPPORTO TOSSICODIPENDENZE, DATI DAL SISTEMA INFORMATIVO NAZIONALE DELLE DIPENDENZE

i principali dati sull’utenza, le attività e il personale dei servizi pubblici per le dipendenze patologiche

Analizzando gli andamenti temporali (anni 2014-2021) delle età medie al trattamento in corso degli utenti per le principali sostanze d’uso primario si nota un generale aumento, più evidente per i maschi. Se si considera l’età al primo uso per oppiacei, cocaina e cannabinoidi si osserva una sostanziale stabilità temporale soprattutto negli anni più recenti; anche per l’età al primo trattamento si osserva nell’ultimo periodo un andamento stabile per la cocaina e per la cannabis e valori più oscillanti per gli oppiacei.

data di pubblicazione:

24 Novembre 2022

Da pochi giorni è disponibile sul sito del Ministero della Salute il Rapporto Tossicodipendenze, che raccoglie ed elabora dati provenienti dal Sistema informativo Nazionale delle Dipendenze, contenente dunque i principali dati sull’utenza, le attività e il personale dei servizi pubblici per le dipendenze patologiche in Italia riferiti al 2021. Si tratta perciò di un rapporto denso di dati di interesse sia per quanto riguarda l’offerta di servizi erogati che per l’analisi dell’utenza dei servizi stessi. Di seguito alcuni estratti: “Nel 2021 i servizi in Italia hanno assistito complessivamente 123.871 soggetti dipendenti da sostanze (su un totale di 203.920 contatti) di cui 15.653 sono nuovi utenti (12,6%) e 108.218 sono soggetti già in carico o rientrati dagli anni precedenti. Circa l’86% dei pazienti totali sono di genere maschile (con un rapporto di 1 femmina ogni 6 maschi), anche nei nuovi e nei vecchi utenti distintamente. I pazienti in trattamento sono prevalentemente di nazionalità italiana (91,0%), soprattutto le femmine (94,5%). La maggior parte degli stranieri proviene dal continente africano (3,6%) e da altri paesi europei (2,7%). Per gli utenti totali le classi di età più frequenti sono quelle comprese tra i 35 e i 54 anni (classe modale 45-49 anni). Nei nuovi utenti le età più rappresentate sono quelle tra i 20 e i 39 anni (classe modale 30-34 anni). Anche l’analisi dell’età media conferma che i nuovi utenti risultano più giovani con un’età media di 33,9 anni rispetto ai 42,9 degli utenti già in carico o rientrati.

Il 71,9% degli utenti presenta un livello di istruzione secondario. I vecchi utenti hanno meno frequentemente livelli di istruzione elevati rispetto ai nuovi utenti; parallelamente i vecchi utenti possiedono relativamente di più titoli di studio elementare e secondario.
Il 34,0% delle persone già in carico e il 28,3% dei nuovi utenti dichiara di avere una occupazione stabile e, rispettivamente, il 9,3% e il 7,7% una occupazione saltuaria. Le persone disoccupate sono il 29,5% negli utenti già in carico e il 26,1% nei nuovi utenti. Il 63,8% dell’utenza in trattamento per droga è in carico ai servizi per uso primario di oppiacei; tale percentuale scende al 26,3% tra i nuovi utenti, mentre tra le persone già in carico o rientrate arriva al 69,3%. L’eroina, rimane la sostanza primaria più usata dall’insieme degli utenti in trattamento; tuttavia la proporzione di persone sul totale dei trattati che la scelgono come sostanza di elezione, diminuisce nel corso degli anni.
Tra nuovi utenti la cocaina risulta sostanza primaria d’abuso nel 43,0% dei casi, mentre per gli utenti già noti tale dato è pari al 20,4% (23,3% nei pazienti totali). Nel tempo è aumentata la proporzione di persone che richiedono un trattamento per uso di cocaina, in particolare tra i nuovi utenti per i quali la dipendenza da cocaina rappresenta in assoluto il problema principale. L’accesso ai servizi per uso primario di cannabis riguarda circa il 27,6% dei nuovi utenti e il 9,1% dei pazienti già in carico ai servizi dagli anni precedenti (11,5% dei pazienti totali). Per la cannabis negli anni più recenti si osservano valori tendenzialmente decrescenti per i nuovi utenti.
Analizzando gli andamenti temporali (anni 2014-2021) delle età medie al trattamento in corso degli utenti per le principali sostanze d’uso primario si nota un generale aumento, più evidente per i maschi. Se si considera l’età al primo uso per oppiacei, cocaina e cannabinoidi si osserva una sostanziale stabilità temporale soprattutto negli anni più recenti; anche per l’età al primo trattamento si osserva nell’ultimo periodo un andamento stabile per la cocaina e per la cannabis e valori più oscillanti per gli oppiacei.
Il dato sulla modalità di accesso ai servizi mostra che i pazienti già conosciuti richiedono il
trattamento prevalentemente in modo autonomo o attraverso familiari e amici (69,0% dei casi) mentre i nuovi utenti giungono in maniera differenziata: il 44,9% per accesso diretto o su richiesta dei familiari/amici, il 9,0% per invio dell’autorità giudiziaria, per invio da altri servizi per le dipendenze (9,0%) o da altri servizi sanitari (8,8%). L’analisi dei dati sulla modalità di assunzione della sostanza di uso primario mostra che i pazienti già in carico utilizzano la sostanza prevalentemente per via iniettiva (32,0%) o fumata/inalata (36,6%). Nei nuovi utenti oltre il 50% (54,0%) fuma o inala la sostanza mentre la percentuale di coloro che usano la via iniettiva scende al 6,4%. In entrambe le categorie di utenti una quota assume la sostanza sniffandola (nuovi 21,2%; già in carico 13,4%). Tra i nuovi utenti l’uso per via iniettiva è dichiarato dal 23,6% degli eroinomani e dall’1,1% dei cocainomani, mentre tra gli utenti già noti ai servizi tale modalità di assunzione interessa il 45,8% degli eroinomani ed il 3,8% dei cocainomani.”

(…) Rispetto alle prestazioni erogate, “A livello nazionale, ogni utente ha ricevuto mediamente 19 prestazioni di tipo sanitario, 163 prestazioni farmacologiche, 13 prestazioni psicosociali.
Il 78,7% dei pazienti ha avuto prestazioni di tipo medico-infermieristico, il 73,3% ha avuto un intervento psicosociale, il 58,6% è stato sottoposto a trattamenti farmacologici. A livello
nazionale, il 67,3% degli utenti è sottoposto ad almeno 3 tipologie di prestazioni diverse. Nel 2021 presentano almeno una patologia psichiatrica 8.790 assistiti pari al 7,1% degli assistiti in trattamento presso i Ser.D. Il 57,1% è affetto da disturbi della personalità e del comportamento, il 13,6% da sindromi nevrotiche e somatoformi, il 13,1% da schizofrenia e altre psicosi funzionali, il 2,7% da depressione e il 2,0% da mania e disturbi affettivi bipolari. Nel 2021 gli assistiti testati per HIV sono stati 35.039, pari al 28,3% del totale dei soggetti in trattamento. Sono risultati positivi 1.513 soggetti, corrispondenti all’1,2% del totale dei trattati, con un range di valori compresi tra lo 0% e il 4,1%.
I soggetti testati per HBV sono stati 27.031, il 21,8% dell’utenza totale: per lo 0,5% degli utenti trattati (572 soggetti) il test ha avuto esito positivo con una considerevole variabilità interregionale. Sono stati 26.679 gli assistiti testati per HCV, pari al 21,5% del totale degli utenti in trattamento. (…) Per quanto riguarda le dimissioni ospedaliere “Nel 2021 si registrano 15.468 dimessi (14.867 in regime ordinario e 601 in regime diurno) con diagnosi correlate all’uso di droghe dalle strutture ospedaliere italiane: 96,1% in regime ordinario, 3,9% in regime diurno per un totale di 181.029 giornate di degenza, con una degenza media di 12,2 giorni, e 4.056 accessi in day hospital con un numero medio di accessi pari a 6,7.”

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