AGGIORNAMENTO DELLA SITUAZIONE GLOBALE SULL'AIDS NEL RAPPORTO UNAIDS 2022

data di pubblicazione:

7 Settembre 2022

L’ultimo report del 2022 dell’agenzia UNAIDS ha come titolo IN DANGER, un titolo che fin da subito prospetta una situazione di criticità rispetto al tema dell’AIDS e che viene spiegato già nella prefazione dalla Executive manager Winnie Byanyima. Le crisi degli ultimi due anni, provocate dall’epidemia di COVID-19 e dalla guerra in Ucraina (ma non solo) hanno aggravato ulteriormente la situazione delle persone affette da HIV e quelle dei loro conviventi.

I dati contenuti nel rapporto indicano un rallentamento della lotta al contrasto dell’HIV a livello mondiale, dovuto soprattutto ad un mancato investimento di risorse per affrontare la diffusione del virus, che ha limitato le azioni messe in campo e fatto aumentare le disuguaglianze sociali e sanitarie.
I numeri dicono che lo scorso anno le infezioni da HIV sono state 1,5 milioni, un milione in più rispetto a quelle definite dagli obiettivi globali e che rendono il futuro di troppe persone “pericoloso”.
Solo nel 2021 le morti AIDS correlate sono state 650.000, nonostante l’esistenza sia di trattamenti farmacologici efficaci che di strumenti per la rilevazione e trattamento del virus.
La pandemia da COVID-19 ha poi accentuato le disuguaglianze esistenti nei vari paesi, interrompendo la normale attività dei servizi di cura e prevenzione, impedendo la frequenza scolastica a molte ragazze e causando un aumento importante di gravidanze adolescenziali e di violenza di genere.
I trattamenti per la cura dell’AIDS nel 2021 sono stati il numero più basso degli ultimi 10 anni e almeno 10 milioni di persone non hanno accesso alle cure antiretrovirali.
Secondo Winnie Byanyima nel futuro andranno fatte scelte coraggiose per evitare un nuovo aumento delle infezioni; la via da percorrere è quella segnata da esperienze che vedono la collaborazione tra governi nazionali, istituzioni globali che si occupano di AIDS e comunità scientifica, che dovranno ascoltare le richieste provenienti delle comunità.
ll report, sostiene Byanyima, contiene dati e informazioni scomode e scioccanti per molti, ma questo non vuole essere un grido di disperazione, bensì un invito all’azione.

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