STRATEGIE DI CONTROLLO E DI REGOLAZIONE DEL TABACCO

data di pubblicazione:

20 Dicembre 2021

Durante il recente “Virtual E-Cigarette Summit UK 2021“, sono stati lanciati una serie di messaggi e di comunicazioni per migliorare le strategie di riduzione del fumo. L’evento ha coinvolto diversi esperti internazionali sui temi della regolamentazione e della scienza legati al mondo del tabacco e del vaping. Fra gli obiettivi dell’evento il rafforzamento del dialogo tra esperti sulle strategie sanitarie più efficaci nel ridurre morte e malattie legate al fumo, nell’utilizzare le nuove tecnologie, nel valutare se i nuovi prodotti senza fumo – come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato – siano meno dannosi delle sigarette tradizionali e se possono rappresentare un valido alleato per vincere la dipendenza dal fumo.Secondo Clive Bates, esperto che dirige Counterfactual Consulting, intervistato da Adnkronos, “la riflessione deve essere spogliata da contrapposizioni non basate sulle evidenze. E andrebbero analizzate le strategie di controllo del tabacco finora messe in campo anche alla luce della loro efficacia nel concreto. C’è la categoria dei divieti. Al riguardo, Bates osserva: “Si è visto che il proibizionismo non funziona mai”. E cita il caso Bhutan, dove da inizio anni 2000 vige il divieto assoluto di fumo e di vendita del tabacco, citando il passaggio di un focus sulla situazione attuale nel Paese che “si trova ora di fronte a una sfida più grande: quella del traffico illegale di tabacco e dei suoi prodotti”, di un “mercato illecito che si è ampliato” nel tempo e, “come indicano gli studi”, vede al centro “i giovani bhutanesi”.

Fra le altre misure esaminate da Bates, c’è la tassazione dei vaporizzatori: “Lo scienziato Michael Pesko ha sottolineato che una tassa federale sul vaping comporterebbe un aumento di mezzo milione di giovani fumatori e che per ogni capsula di e-cig eliminata, verrebbero venduti più di 5,5 pacchetti di sigarette. Chi può pensare che questa sia una vittoria?”, si chiede l’esperto, che invita a superare l’inerzia culturale e istituzionale, a superare logiche punitive e di stigma, e a considerare senza pregiudizio l’apporto che potrebbe arrivare dalle nuove tecnologie.

Le nuove tecnologie – spiega – vengono spesso accolte con opposizione. A mio avviso la domanda è: sono un’opportunità o una minaccia? L’assunto che portino necessariamente un rischio sconosciuto guida parte del dibattito e questo aspetto è spesso amplificato a livelli che mettono in ombra i pericoli dei rischi noti”. Bates accenna al caso Evali (lesioni polmonari associate a uso di e-cig e prodotti per il vaping) e all’allarme negli Usa legato alla presunta “epidemia da svapo”, che poi report delle autorità sanitarie hanno evidenziato essere correlata all’uso di liquidi contenenti Thc e perlopiù provenienti dal mercato illegale. “Niente a che fare con la nicotina”, sottolinea.

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