Crepet invita i giovani alla disobbedienza al digitale

bisogna diffidare di algoritmi che definiscono cosa sia l'amicizia

Educare oggi significa insegnare a scegliere, a dire “no” a ciò che non serve o non convince, rompendo la dipendenza dagli algoritmi". Soprattutto nel campo delle amicizie e delle relazioni interpersonali

data di pubblicazione:

9 Ottobre 2025

Non conformarsi a quello che passa sulla rete significa difendere la nostra liberta individuale. E per difendere la nostra libertà va messo in atto una disobbedienza critica.

E’ questo l’invito che il sociologo Paolo Crepet fa ai giovani, richiamando gli insegnamenti di Don Milani e il suo concetto di educazione. Per il sociologo oggi è sempre più importante mantenere uno spirito critico per difendere la propria autonomia.

“Educare oggi significa insegnare a scegliere, a dire “no” a ciò che non serve o non convince, rompendo la dipendenza dagli algoritmi”. Questo soprattutto nel campo delle amicizie e delle relazioni interpersonali.

Qui Crepet “(…) denuncia la superficialità delle connessioni virtuali e il rischio di erosione dei legami profondi sotto il peso della velocità e della quantità. In questo contesto, invita ragazzi e adulti a difendere relazioni vere e significative, riconoscendo i limiti dell’amicizia “digitale” che spesso non corrisponde a sostegno reale.

Lo fa sostenendo che bisogna diffidare di chi detta regole attraverso algoritmi e definisce persino cosa sia l’amicizia.

Crepet non si limita solo ad analizzare, ma fa una proposta concreta: saper dire di no, chiudere il telefono, scegliere il silenzio e ristabilire un confine. Non solo critica, ma un gesto educativo radicale: disobbedire al flusso costante e apparentemente inevitabile del digitale.

 

 

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