continua la diminuzione dei fumatori in europa

il divario di genere, fra le persone fumatrici, resta elevato in tutti i paesi europei: in media fuma il 28% degli uomini contro il 20% delle donne

se in media, nel periodo 2017-2023, la quota di fumatori in europa è diminuita, in alcuni paesi come Bulgaria e Grecia resta molto elevata

data di pubblicazione:

31 Agosto 2025

Nel 2023 la prevalenza di fumatori in Italia è in linea con quella dell’Unione Europea, ossia il 24% della popolazione di età pari o superiore a 15 anni. I nuovi dati di Eurostat confermano dunque la diminuzione della quota di fumatori, scesa di 2 punti percentuali rispetto ai valori del 2017.

Nel 2023, il 24% della popolazione italiana di età pari o superiore ai 15 anni ha dichiarato di fumare. Un dato che ci colloca esattamente in linea con la media dell’Unione Europea. A fotografare la situazione è l’ultimo aggiornamento di Eurostat dedicato al monitoraggio dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 3 (SDG 3), che punta a garantire salute e benessere per tutte le età, anche attraverso la riduzione dei comportamenti nocivi per la salute come il tabagismo.

In Italia, così come nel resto d’Europa, si conferma una differenza marcata tra i sessi: fuma il 28% degli uomini contro il 20% delle donne. Una forbice che rispecchia quella registrata su scala comunitaria (28% uomini, 21% donne), evidenziando come il genere resti ancora oggi un fattore determinante nella diffusione del fumo.

A livello europeo, si osserva un lento ma costante miglioramento: nel 2017 la quota complessiva di fumatori era del 26%, due punti in più rispetto al 2023. Un calo modesto, ma significativo, se letto nel quadro delle politiche di prevenzione e promozione della salute messe in campo negli ultimi anni.

Tuttavia, la situazione non è uniforme in tutti i Paesi membri. I dati mostrano infatti una forte variabilità. In cima alla classifica dei Paesi più virtuosi troviamo la Svezia, dove solo l’8% della popolazione adulta fuma (9% tra gli uomini e 8% tra le donne). Seguono i Paesi Bassi con l’11% e la Danimarca con il 14%.

All’opposto, i numeri più preoccupanti arrivano da Bulgaria (37% di fumatori), Grecia (36%) e Croazia (35%). In particolare, in Bulgaria fuma quasi un uomo su due (49%), mentre tra le donne i tassi più alti si registrano in Grecia (32%), Croazia (30%) e Romania (29%).”

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