Urgenze psichiatriche in età evolutiva e come affrontarle

Le proposte del Gruppo di Coordinamento dei responsabili delle UO ospedaliere di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Il documento redatto, oltre a illustrare le principali criticità del sistema attuale, proposte azioni concrete per potenziare prevenzione, continuità di cura e percorsi di transizione

data di pubblicazione:

12 Agosto 2025

Di fronte all’aumento delle emergenze psichiatriche in bambini e adolescenti servono risposte adeguate. E’ quanto afferma, in un documento, il Coordinamento dei Responsabili delle Unità Ospedaliere di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, composto da 28 responsabili ospedalieri.

Nuove forme di dipendenze e disturbi complessi stanno emergendo sempre di più tra la popolazione di giovani e giovanissimi, a cui si deve dare una risposta concreta. Una risposta che deve partire dalla disponibilità di posti letto.

A fronte di un fabbisogno stimato in oltre 700 unità, nel 2022 ne risultavano attivi solo 403, con molte Regioni completamente sprovviste. Una carenza che comporta ricoveri impropri in reparti di pediatria o nei Servizi Psichiatrici per Adulti (SPDC), ambienti inadeguati che espongono i pazienti più giovani a rischio di cronicizzazione e trauma”.

Il documento redatto, oltre a illustrare le principali criticità del sistema attuale, proposte azioni concrete per potenziare prevenzione, continuità di cura e percorsi di transizione.

“In particolare, si sottolinea la necessità di costruire una rete di presa in carico integrata e multidisciplinare centrata sul minore, rafforzando la continuità assistenziale tra età evolutiva e adulta. Viene rifiutato il modello di reparti unici per la fascia 14-25 anni, che mettono insieme adolescenti e giovani adulti con bisogni clinici molto diversi, giudicato clinicamente inadeguato, mentre si promuove la creazione di percorsi strutturati di transizione tra servizi NPIA e per adulti“.

Infine il documento sottolinea l’importanza dei servizi territoriali  nel lavoro di prevenzione e nell’intervento precoce, attraverso un’organizzazione capace di rispondere ai bisogni emergenti dei giovani e sostenere la loro resilienza.

 

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