Suicidi in carcere: in crescita rispetto allo scorso anno.

non coincidono i dati su questi eventi riportati da Antigone e il Dap

l’età media delle persone che si sono suicidate è di circa 40 anni. Quanto alle persone che si sono tolte la vita, dei 79, 77 erano uomini e 2 donne. Un altro elemento riguarda la nazionalità: complessivamente si sono uccise 45 persone italiane e 34 straniere provenienti da 15 paesi diversi

data di pubblicazione:

31 Dicembre 2024

Un articolo sul sito de Il Sole 24 ore approfondisce la situazione dei suicidi nelle carceri italiane nel 2024. Anche se il numero di questi eventi tragici non coincide, tra quelli registrati da Antigone (l’associazione per “I diritti e le garanzie nel sistema penale) e quelli del Dap (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), il Garante nazionale delle persone private della libertà personale ne ha certificato l’aumento.

Un aumento attestato dal “Focus suicidi e decessi in carcere anno 2024”, aggiornato al 2 dicembre. Nel documento si legge che ” Il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria dall’inizio del 2024 ha registrato 79 suicidi e 19 decessi per cause da accertare. Si tratta di un dato elevato rispetto allo stesso mese di dicembre del 2023 in cui si registrarono 61 suicidi (con un aumento di 18 decessi) mentre è lo stesso rispetto al mese di dicembre del 2022″.

Il garante analizzando questi eventi ha estrapolato alcuni dati :  “(…) l’età media delle persone che si sono suicidate è di circa 40 anni. Quanto alle persone che si sono tolte la vita, dei 79, 77 erano uomini e 2 donne. Un altro elemento riguarda la nazionalità: complessivamente si sono uccise 45 persone italiane e 34 straniere provenienti da 15 paesi diversi. Il Focus evidenzia anche che 19 persone in passato avevano tentato il suicidio e 14 erano sottoposte alla misura della sorveglianza”.

Per Antigone, i suicidi avvenuti sono stati 89, 7 in più di quelli forniti dal Dap. Secondo l’associazione di volontariato la concausa di questi suicidi sta nel sovraffollamento delle carceri. I detenuti aumentano mentre il personale rimane sempre lo stesso, con le conseguenza che si “(…)  trasformano i detenuti in numeri”.

della questione del sovraffollamento se ne occupa anche il Focus, in cui si legge che “(…) Secondo l’analisi comparativa relativa agli eventi critici di maggiore rilievo è ipotizzabile che all’aumentare del sovraffollamento si possa associare un incremento degli stessi, in particolare di quegli eventi critici che, più di altri, sono espressione del disagio detentivo, quali atti di aggressione, autolesionismo, suicidi, tentativi di suicidio, omicidio, aggressioni fisiche al personale di Polizia Penitenziaria e al personale amministrativo”.

 

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