Raccomandazioni relative all’infezione da MPOX

l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità ha nuovamente dichiarato l’infezione da Mpox un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale

Ad oggi non sono stati accertati nel nostro paese casi del nuovo ceppo di Mpox, il “clade I”, che si rivela più contagioso del precedente “clade II” e con effetti più seri sulla salute delle persone. Sono invece una decina, i casi registrati negli ultimi due mesi, da ascrivere però al ceppo meno virulento

data di pubblicazione:

31 Agosto 2024

Un articolo approfondito sul sito di LILA parla dell’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale dichiarata dall’OMS relativamente all’infezione da Mpox. Una decisione presa in seguito al riesplodere dell’epidemia nella Repubblica Democratica del Congo, con casi anche in altri paesi africani, in particolare, dell’Africa centrale.

Il MPOX, o vaiolo delle scimmie, è una infezione provocata dal virus “(…) Orthopoxvirus, stessa famiglia del debellato vaiolo ma suoi effetti non sono paragonabili a quelli del temibile “fratello maggiore” di questa classe virale. Generalmente, l’infezione ha una bassa letalità e guarisce spontaneamente entro quattro settimane. Tuttavia, i suoi effetti possono essere, talvolta, seri e dolorosi. Le persone a più alto rischio di conseguenze gravi o complicanze sono le donne in gravidanza, i bambini, le persone immunocompromesse, e, tra queste, quelle con HIV che non assumono terapia antiretrovirale”.

In base a questa emergenza l’OMS ha raccomandato ai paesi africani più colpiti di fornire alle popolazioni tutte le necessarie informazioni di salute pubblica, di rendere disponibili i vaccini e di non stigmatizzare nessuna comunità colpita da questa infezione. Stessa raccomandazione è stata fatta  dall’ECDC, il Centro europeo per il controllo delle malattie infettive.

Per ora in Italia la situazione è sotto controllo e “(…) non sono stati accertati nel nostro paese casi del nuovo ceppo di Mpox, il “clade I”, che si rivela più contagioso del precedente “clade II” e con effetti più seri sulla salute delle persone. Sono invece una decina, i casi registrati negli ultimi due mesi, da ascrivere però al ceppo meno virulento. ” Il Ministero della Salute fa sapere che ad oggi  le scorta di vaccini, per contrastare una eventuale catena epidemica, risulta sufficiente.

LILA ricorda che “per le vaccinazioni occorre rivolgersi ai centri malattie infettive di riferimento territoriale. Il vaccino attualmente utilizzato in Italia è il MVA-BN, virus vaccinico vivo Ankara modificato, non replicante, prodotto dalla Bavarian Nordic. Si tratta di un vaccino di terza generazione, indicato per la prevenzione del vaiolo e del Mpox per persone dai diciotto anni di età, ad alto rischio d’infezione. I nomi commerciali di questo prodotto sono JYNNEOS, IMVANEX e IMVAMUNE. Tuttavia, è importante sapere che contro Mpox non ci sono indicazioni in favore di una vaccinazione di massa e che il vaccino può e deve essere erogato solo a persone che possano correre rischi reali d’infezione.

Nel nostro paese, a partire dal 20 maggio 2022 (data della prima segnalazione del primo caso di Mpox in Italia) e fino all’8 agosto 2024 sono stati segnalati complessivamente 1.056 casi confermati, la maggior parte dei quali si è verificata nell’estate del 2022. Diffusasi in occasione di alcuni eventi di massa, la prima ondata di infezioni in Europa colpì, in particolare, uomini che fanno sesso con uomini (MSM). Ne seguì la diffusione di messaggi stigmatizzanti, prontamente contrastati da autorità sanitarie e communities.

Come per altri tipi di infezioni rimangono fondamentali le indicazioni date dall’OMS per fronteggiare il contagio: fornire informazioni sanitarie alla popolazione, rendere disponibili i vaccini e non stigmatizzare nessuna persona o comunità colpita da questa infezione.

 

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