é tempo di agire contro le epatiti virali

E' tempo di agire è lo slogan adottato dall'OMS per combattere le epatiti virali

Per quanto riguarda l'epatite C in Italia si stimano circa 280 mila persone infette da HCV, asintomatiche e pertanto non diagnosticate. Uno screening per questo tipo di epatite può individuare le infezioni asintomatiche che possono quindi essere curate precocemente riducendo la trasmissione del virus e la progressione della malattia.

data di pubblicazione:

19 Agosto 2024

Sul sito dell’Istituto Superiore di sanità (ISS) si ricorda che il 28 luglio é la Giornata Mondiale dell’Epatite, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La World Hepatitis Day 2024 ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze negative, non solo a livello di salute, che queste infezioni virali possono provocare..

Quest’anno lo slogan adottato è “It’s time for action” (È tempo di agire). Lo slogan “(…) sottolinea la necessità di accelerare le azioni per migliorare la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle epatiti così da migliorare gli esiti di salute e salvare vite umane.”

Si calcola che livello mondiale le persone con infezioni croniche da virus dell’epatite B (HBV) e C (HCV) coinvolgono, rispettivamente, 254 e 50 milioni di persone nel mondo e causano 1,3 milioni di morti ogni anno.

Come per le IST e l’AIDS, nel 2022 l’OMS ha lanciato una campagna anche per eliminare le epatiti virali, che “(…) continuano a rappresentare un problema importante per la salute, con un grande impatto sulla vita delle persone, oltre a quello sociale ed economico. Le epatiti virali, in particolare la B e la C, ma anche la A, condividono alcune delle modalità di trasmissione con HIV e con le IST. È utile quindi che anche alcune delle strategie da mettere in atto per controllare la loro diffusione siano  condivise” sostiene la Prof. Anna Teresa Palamara, che dirige il Dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss.

Per quanto riguarda l’epatite C in Italia si stimano circa 280 mila persone infette da HCV, asintomatiche e pertanto non diagnosticate. Uno screening per questo tipo di epatite può individuare le infezioni asintomatiche che possono quindi essere curate precocemente riducendo la trasmissione del virus e la progressione della malattia.

Il nostro paese è uno dei pochi paesi al mondo che ha stanziato un fondo dedicato per lo screening dell’infezione da HCV per la popolazione generale. Il fondo dedicato per lo screening gratuito è focalizzato sulle popolazioni chiave (persone che vengono seguite dai servizi delle dipendenze e i detenuti) e sulla popolazione generale nata tra 1969-1989.

Grazie a questi programmi dal 2020 sono state testate oltre 1.700.000 persone, rilevando oltre 13mila infezioni attive da epatite C.

“Uno studio pubblicato recentemente, cui ha partecipato anche l’Iss, ha stimato che lo screening allargato alla popolazione generale adulta, porterebbe ad una riduzione a 10 anni di circa 5.600 decessi, 3.500 epatocarcinomi e/o oltre 3000 scompensi epatici, rispetto a uno screening meno efficiente o semplicemente a una diagnosi tardiva.” Gli autori del studio sottolineano che un allargamento dello screening ad altre fasce di età permetterebbe un ulteriore vantaggio in termini di “guadagno di salute”.

 

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