Infezioni sessualmente trasmissibili in aumento soprattutto tra i giovani

manca una corretta e diffusa informazione sui comportamenti a rischio

Per la Gonorrea sono stati segnalati al sistema sentinella circa 1200 casi, che rispetto agli 820 del 2021 implicano un aumento del 50%. Per la Sifilide, siamo passati da 580 casi del 2021 a 700, con un aumento quindi del 20%.

data di pubblicazione:

15 Luglio 2024

In Italia sono in aumento le Infezioni Sessualmente Trasmissibili (I.S.T.), ed in particolare la Sifilide. Un dato quello delle IST emerso nel corso della 16° edizione di ICAR – Italian Conference on AIDS and Antiviral Research e riportato sul sito Uniticontrol’aids.it. Non solo Sifilide, ma anche le epatiti virali, il papilloma virus, l’HIV e le infezioni batteriche causate da Clamidia, Gonorrea sono date in aumento.

Per la Gonorrea sono stati segnalati al sistema sentinella circa 1200 casi, che rispetto agli 820 del 2021 implicano un aumento del 50%. Per la Sifilide, siamo passati da 580 casi del 2021 a 700, con un aumento quindi del 20%. Questa crescita nei numeri non è solo un effetto della maggiore socializzazione che si è verificata dopo le fasi più acute della pandemia da Covid-19, in quanto si riscontra anche rispetto al 2019, quando i casi di Gonorrea erano stati 610 (quindi rispetto ad allora sono aumentati del 100%), mentre quelli di Sifilide erano 470, incrementati quindi di oltre il 50%. Anche sulla Clamidia il riscontro è analogo: dagli 800 casi del ’19, si è giunti nel 2022 a 993, con un aumento del 25%.

L’aspetto più rilevante è il coinvolgimento giovanile, in particolare le ragazze under 25: la prevalenza della Clamidia tra le giovani di questa fascia d’età è del 7%, mentre sopra i 40 anni è appena 1%. In 3 casi su 4 l’infezione è asintomatica, quindi molte ragazze non se ne accorgono per lungo tempo.”

Altro tema analizzato nell’ambito del convegno è stato quello delle IST e la profilassi Pre – Esposizione (PreP) di HIV. Secondo Andrea Antinori, Direttore del Dipartimento Clinico e di Ricerca dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive, “l’aumento dell’accesso alla profilassi pre-esposizione (PrEP) di HIV rappresenta uno strumento fondamentale di diagnosi precoce e controllo delle altre IST, oggi in incremento nella popolazione sessualmente attiva”.

Antinori aggiunge anche che “(…) nei protocolli di erogazione e monitoraggio della PrEP è previsto il monitoraggio periodico delle IST anche asintomatiche, e questo è un modo per fare emergere un sommerso non diagnosticato nella popolazione a rischio. L’incidenza di nuove diagnosi di IST negli utenti PrEP va dal 16% al 24% e la PrEP si conferma uno strumento per aumentare l’accesso alla diagnosi precoce di IST, e per inserire le persone a rischio in percorsi di prevenzione combinati, al fine di ridurre sia la circolazione di IST che la morbilità ad esse correlata.

Ma chi sono le persone maggiormente a rischio di contrarre le IST? Per Barbara Suligoi, Direttore COA dell’ISS, i dati del 2022 evidenziano un aumento delle IST soprattutto tra i più giovani. A suo parere questa situazione ha più cause: non conoscenza su dove reperire informazioni corrette e dove eseguire i necessari controlli, che rispetto agli adulti vengono fatti molto meno.

Inoltre la ricerca sul web di informazioni, secondo Suligoi, spesso superficiali e fuorvianti, non farebbe altro che innescare tra i giovani “(…) un circuito di non consapevolezza, che aumenta esponenzialmente nei momenti di socialità, in cui si abbassa la soglia della prudenza, con la perdita delle inibizioni e delle protezioni. Inoltre, alcuni ragazzi fanno uso di droghe o di chemsex, ma, considerando queste attività occasionali, non le ritengono, erroneamente, situazioni di rischio. Servirebbe quindi una maggiore informazione, un’educazione all’affettività a livello scolastico, percorsi chiari sul territorio per chi abbia bisogno di una consulenza tempestiva in caso di sospetto di aver contratto una IST”.

 

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