sexting e salute mentale: correlazioni e rischi

Diverse ricerche hanno riportato risultati contraddittori

 Il sexting è un fenomeno che consiste in interazioni virtuali a contenuto sessuale, sotto forma di messaggi e immagini, che non è esente da rischi per chi lo pratica.

data di pubblicazione:

21 Giugno 2024

La pratica del sexting quanto influisce sulla salute mentale? E’ quanto tenta di indagare un articolo sul sito STATE OF MIND.  “Il termine sexting proposto dal Daily Telegraph nel 2005 è il risultato dell’unione tra le parole “sex”, quindi “sesso” e “texting” ossia quello che oggi informalmente definiamo “messaggiare”.  È un fenomeno che consiste in interazioni virtuali a contenuto sessuale, sotto forma di messaggi e immagini, che non è esente da rischi per chi la pratica.

Ma si può parlare di sexting se praticato consensualmente? Si tratta di sexting se sono assenti le immagini? L’abuso è intrinseco nella definizione stessa o può esistere una forma di sexting piacevole per le persone coinvolte? Queste sono alcune domande che si pongono i ricercatori, che ad oggi ancora non hanno trovato una definizione scientifica condivisa.

“Da una revisione sistematica di Gassó et al. (2019) rispetto alla relazione tra il sexting e la salute mentale, e all’associazione di quest’ultima con la vittimizzazione online (o cyber-vittimizzazione) sono emersi diversi potenziali rischi. Rischi con conseguenze quali la cyber-vittimizzazione in termini di revenge porn o abuso sessuale online. “Nel primo caso si assiste a un ricatto che prevede la diffusione online di contenuti sensibili a sfondo sessuale da parte di coloro che li hanno ricevuti privatamente, che potrebbe inoltre innescare il cyberbullismo. Il secondo riguarda invece la ricezione non consensuale di immagini o messaggi di natura sessuale che può verificarsi da parte di un utente sconosciuto o da un partner virtuale che supera il limite del consenso arrivando a una vera e propria molestia. “

Sempre dalla stessa revisione è emerso che alcuni studi hanno rilevato condizioni negative di salute mentale tra gli adolescenti che praticano sexting. In particolare si parla si sintomi ansiosi e depressivi, nello specifico, uno studio ha indicato che i sintomi depressivi emergono nel 25% dei partecipanti e quelli ansiosi nel 60% (Chaudhary et al., 2017).

Inoltre è”(…) emerso anche che coloro che fanno sexting sono più inclini a riportare pensieri suicidari, a tentare il suicidio e ad abusare di alcol e altre sostanze (Bauman, 2015; Dake et al., 2012; Döring, 2014).”

“Tuttavia, nonostante i risultati citati finora, la presenza di altri esiti non significativi li rende ancora troppo eterogenei e quindi ancora incongruenti. Tale incongruenza sembra essere dovuta al fatto che gli studi prendono in considerazione definizioni diverse di sexting (ad esempio, non distinguono tra sexting consensuale e non consensuale), misurano diverse variabili psicologiche (sintomi depressivi, tratti di personalità, ecc) e, infine, considerano il sexting a volte come esito di una problematica psicologica e talvolta come potenziale causa di quest’ultima.”

L’altro elemento di riflessione dell’articolo riguarda se il sexting è una pratica conseguente un malessere mentale o il contrario? L’ipotesi è che nella maggioranza dei casi le due cose si influenzino reciprocamente. Se da una parte questa pratica può aiutare chi non riesce a esperire direttamente alcuni comportamenti, perché in una fase critica della sua vita, dall’altra “(…) ricevere contenuti a sfondo sessuale indesiderati o venire minacciati di revenge porn diventa un danno in termini depressivi e ansiosi per la persona che lo subisce.”

 

 

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