PIANO DI CONTRASTO EUROPEO AL TRAFFICO DI DROGHE NEI PORTI

solo nel 2022 sono state intercettate oltre 500 tonnellate di droghe, la metà della quali era cocaina

Per rafforzare la sicurezza in tutti i porti dell’UE, saranno investiti 200 milioni di euro per attrezzature che aiuteranno a scansionare i container e a controllare le importazioni in modo più efficiente

data di pubblicazione:

10 Giugno 2024

Un Piano di contrasto europeo al traffico di droghe nei porti è stato deciso dalla Commissione UE, al fine di aumentare l’efficacia della lotta alla criminalità organizzata. Saranno attivate nuove sinergie e collaborazioni, dato il forte aumento di volumi di sostanze illegali sequestrate ogni anno nei principali porti europei.

“La Commissione UE, su stimolo della presidenza belga del Consiglio europeo, ha lanciato l’Alleanza europea dei porti e un partenariato pubblico-privato per “intensificare la lotta al traffico di droga e alla criminalità organizzata”. Il Belgio è particolarmente preoccupato del ruolo che il porto di Anversa svolge nell’importazione di cocaina dall’America latina e  per il significativo aumento non solo della presenza di reti criminali ma di violenza che hanno interessato la città.

Non è una novità che organizzazioni criminali si infiltrino nei porti per consentire il passaggio di merci illegali né che tra queste vi siano anche sostanze stupefacenti; è, forse, una novità, che i porti vengono ritenuti luoghi su cui rafforzare le operazioni di controllo anche grazie a ingenti investimenti tecnologici. Perché? Perché una parte crescente dei porti europei non sono gestiti da compagnie europee, a partire dal Pireo di proprietà cinese – e anche per questo escluso dall’alleanza.

Secondo le istituzioni europee le reti criminali ricorrono alla violenza in modo estremo e sistematico, alla corruzione e all’intimidazione, solo nel 2022 sono state intercettate oltre 500 tonnellate di droghe, la metà della quali era cocaina. L’alleanza mira a rafforzare la sicurezza in tutti i porti dell’UE investendo 200 milioni di euro per attrezzature che aiuteranno a scansionare i container e a controllare le importazioni in modo più efficiente; con operazioni di contrasto nei porti tramite una maggiore cooperazione tra gli Stati membri, la Commissione, Europol, Eurojust, la Procura europea (EPPO) e la Piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce penali (EMPACT); e attraverso il partenariato pubblico-privato che coadiuverà le autorità portuali e le compagnie di navigazione nel proteggere la logistica, le informazioni, il personale e i processi di sdoganamento nei porti.

L’iniziativa fa parte della “tabella di marcia dell’UE per combattere il traffico di droga e la criminalità organizzata” adottato dalla Commissione il 18 ottobre 2023 che, tra le altre cose, prevede incontri annuali a livello ministeriale per identificare le “sfide rimanenti, stabilire le priorità strategiche e scambiare informazioni sui progressi compiuti”.

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