Il Telefono verde AIDS, ora diventato Telefono verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmissibili (TV AIDS e IST), nella sua attività di informazione e prevenzione a partire dal 1987 fino al 2023 ha risposto complessivamente a 831.825 telefonate.
Un dato importante, diventato oggetto di uno studio che ha analizzato i dati raccolti in tre periodi diversi: giugno 1987-giugno 1999, luglio 1999-giugno 2011, luglio 2011-giugno 2023. Un lavoro che inizialmente era focalizzato sull’AIDS, ma che negli anni si è spostato anche sulle IST.
Il TV AIDS e IST è un servizio a disposizione anche degli italiani all’estero e che si integra con il sito web Uniti contro l’AIDS www.uniticontrolaids.it, l’account dedicato su X (@UniticontroAIDS) e il canale tematico su YouTube www.youtube.com/uniticontrolaids. Il TV AIDS e IST partecipa con altri 12 servizi telefonici (pubblici e non governativi in diverse Regioni) al network ReTe AIDS, che si confronta periodicamente sui contenuti scientifici riguardanti l’infezione da HIV, l’AIDS e le altre IST.
Nella pratica “l’intervento telefonico è effettuato da una équipe multidisciplinare di professionisti (psicologi, medici, esperti in materia legale) che erogano informazioni scientificamente aggiornate su HIV, AIDS e sulle altre IST, secondo una procedura ben definita, sistematizzata, applicata in modo costante.
Durante questo intervento vengono rilevate, in forma anonima, alcune informazioni auto-riferite dalle persone utenti, quali: genere, età, luogo di provenienza della chiamata, motivo della telefonata, aree tematiche e domande emerse durante il colloquio telefonico.
Per quanto riguarda le domande affrontate nel corso dell’intervento telefonico, esse vengono classificate in aree tematiche: modalità di trasmissione, informazione sui test, caratteristiche degli agenti eziologici, sintomatologia e decorso, aspetti psicosociali, disinformazione, prevenzione, aspetti legali.
Nelle conclusioni dello studio è emerso che il numero delle telefonate è diminuito in maniera progressiva. Al contempo sono cambiate le caratteristiche delle persone afferenti al TV AIDS e IST e le aree tematiche affrontate. Le ragioni di questi cambiamenti possono essere ricercate in una “(…) progressiva riduzione dell’esposizione mediatica dell’HIV e dell’AIDS nel corso degli ultimi anni, soprattutto in relazione al decorso profondamente modificato dell’infezione, non più percepita come patologia dal decorso ineluttabile.”
Anche l’aumento e la diversificazione dei canali di comunicazione (social media e internet) possono essere letti come una causa di questa diminuzione nelle telefonate, soprattutto per la fascia di popolazione più giovane, che sotto i 20 anni potrebbe anche essere un sintomo di minore consapevolezza sui rischi legati all’attività sessuale.
I maschi, come utenza, rimangono il genere prevalente, in costante aumento negli anni.
“La prevalenza degli utenti del TV AIDS e IST che hanno chiamato il Servizio è costituita da persone che dichiarano di aver praticato rapporti eterosessuali. Gli utenti di sesso maschile che hanno riferito rapporti con maschi rappresentano una parte minoritaria, a seguito del permanere dello stigma e del timore di accedere a servizi pubblici.
In una componente rilevante di telefonate risulta altresì che l’utente, pur non avendo avuto comportamenti a rischio per le IST, chiama per una non motivata paura del contagio dell’HIV. Questo gruppo di persone, definite worried well, risulta fortemente condizionato dal timore del contagio in conseguenza di situazioni della vita quotidiana che non determinano alcun rischio infettivo (contatti interpersonali, alimentazione, visite mediche o prelievi ematici, attività sportiva) richiedendo, in maniera insistente, la consulenza degli esperti del TV ADS e IST. Si tratta di un fenomeno rilevato sin dai primi anni di attività del Servizio, presente ancora oggi, che indica la necessità di interventi di comunicazione chiari, continui, diffusi a livello territoriale, con il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti competenti e degli stakeholder impegnati nella prevenzione delle IST.”
Nel futuro, per rispondere al meglio a questo problema di salute pubblica, “(…) sarà necessario attuare interventi preventivi, scientificamente fondati, e rispondenti ai bisogni informativi delle persone mediante un approccio come quello adottato dal TV AIDS e IST, in grado di personalizzare ciascun intervento telefonico con l’applicazione sistematica delle competenze di base del counselling strutturate secondo il modello operativo comunicativo-relazionale.