ECUADOR, TRAFFICI DI DROGA E CONNESSIONI CON MAFIE EUROPEE

 Ecuador sta diventando la principale base logistica dei flussi di cocaina che dal Sudamerica arrivano in Europa.

le organizzazioni criminali europee hanno rapidamente capito la situazione e si sono messe in affari con le mafie sudamericane, in particolare la mafia albanese e la ‘ndrangheta ma anche la camorra

data di pubblicazione:

23 Marzo 2024

Secondo il Dott. Giuseppe Montefrancesco, in un articolo pubblicato sul sito Insostanza, il recente “narco-golpe” in Ecuador è un segnale delle crescenti connessioni fra mafie europee e latino-americane.

“Non è un colpo di Stato tradizionale, non siamo di fronte ad una sollevazione contro il potere costituito per rovesciarlo e sostituirlo con un nuovo regime. Come scrive Saviano l’obiettivo delle gang criminali è quello di terrorizzare il paese di imporre la loro supremazia, di costringere le autorità a negoziare con loro.

Ma perché l’Ecuador ? Perché negli ultimi anni questo Paese, abbastanza piccolo, è diventato la principale base logistica dei flussi di cocaina che dal Sudamerica arrivano in Europa.

E come è potuto succedere, dato che fino a poco tempo fa era rimasto un po’ defilato dagli interessi della criminalità organizzata rispetto per esempio al Perù, alla Colombia o all’area caraibica ?
Saviano indica alcuni eventi determinanti: la fine dell’egemonia dei grandi cartelli colombiani e in Colombia la fine della guerra civile quindi del controllo del territorio da parte delle FARC che si finanziavano con la produzione e il trasporto della coca.
Poi l’ascesa al potere dei Narcos messicani che hanno incrementato la produzione in Perù e Colombia usando l’Ecuador come base di stoccaggio e smistamento. Il tracollo del Venezuela dove gruppi criminali in cui sono coinvolti ufficiali militari controllano quasi alla luce del sole i movimenti dei carichi di coca.
L’Ecuador poi si trova in una posizione strategica, complice anche l’instabilità politica e l’aumento della povertà dell’ultimo decennio, ed il Paese è diventato uno snodo fondamentale per diversificare le rotte verso l’Europa. Secondo l’ufficio sulle droghe e il crimine dell’ONU, la quantità di cocaina destinata all’Europa è passata dal 9% per cento nel 2019 al 33% per cento del 2021 e ciò rappresenta un ¼ di tutta la cocaina venduta per l’Unione Europea.

Ad alimentare questa crescita sono stati diversi fattori, tra i quali il forte aumento dei consumi in Europa unito al fatto che il mercato statunitense è saturo e offre margini di guadagno inferiori.
Le organizzazioni criminali europee hanno rapidamente capito la situazione e si sono messe in affari con le mafie sudamericane, in particolare la mafia albanese e la ‘ndrangheta ma anche la camorra. L’Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Dipendenze (ECMDDA) che ha sede a Lisbona scrive che trafficanti dai Balcani e membri dei gruppi criminali italiani si sono stabiliti in Ecuador per creare catene di rifornimento per i mercati europei.
Insomma il narco golpe dell’Ecuador, lo si capisce, riguarda da vicino anche l’Italia anche il nostro Paese.
L’alleanza tra mafie europee e sudamericane pone seri problemi di sicurezza su entrambe le sponde dell’Atlantico e il timore, assai fondato, è che il contagio si estenda.

(…) Tutti coloro che osservano la realtà che studiano le connessioni tra le politiche delle droghe e i fenomeni criminali sanno che ciò che sta avvenendo in Ecuador prima o poi sarebbe accaduto e che si ripeterà. In Europa forse un’esplosione di violenza di questo genere non è alle viste e nemmeno forse una situazione come quella messicana, ma solo perché le organizzazioni criminali da noi usano altri sistemi.
Per questo ciò che accade in Ecuador merita attenzione e deve farci riflettere a fondo sulla realtà delle organizzazioni criminali sul loro potere sulla violenza che sono in grado di scatenare. La vera minaccia non è la droga sono le mafie prodotte e rese sempre più potenti dalla guerra alla droga.”

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