Giornata nazionale sui Disturbi del comportamento alimentare

la diagnosi precoce rimane lo strumento più efficace per affrontare i disturbi

Trattandosi di una vera e propria patologia, il riconoscimento ed il trattamento precoce sono fondamentali per aiutare i soggetti colpiti

data di pubblicazione:

15 Marzo 2024

 

I disturbi del comportamento alimentare colpiscono una persona su cinque nel mondo e una su tre nel nostro paese. Sono numeri importanti su cui bisogna agire attraverso una azione di prevenzione capillare. E’ questo l’appello che lancia la Società Italiana di Nutrizione Umana, in occasione della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, che ricorre il 15 marzo.
L’età più esposta a questi disturbi è l’adolescenza (7 casi su 10). Per questo è importante fare prevenzione tra gli adulti che più sono a contatto con gli adolescenti, al fine di una identificazione tempestiva di questi disturbi. Disturbi che si possono nascondere dietro una particolare attenzione verso l’aspetto fisico o all’alimentazione.

“Trattandosi di una vera e propria patologia, il riconoscimento ed il trattamento precoce sono fondamentali per aiutare i soggetti colpiti.”

Tuttavia, a differenza di altre situazioni, spesso il soggetto affetto non percepisce il disturbo come malattia e non accetta di intraprendere un percorso di cura, pensando che una ‘dieta’ o anche un’attività fisica esasperata possa portare alla risoluzione del problema. In Italia è ancora troppo scarsa l’attenzione ai segnali di disagio psicologico e tuttora si assiste alla stigmatizzazione nei confronti di chi necessita e richiede un aiuto psicologico-psichiatrico.”

I DCA vengono classificati come malattie psichiatriche, “(…) per cui devono essere diagnosticati prioritariamente dallo psichiatra e trattati da equipe multidisciplinari, in quanto comportano come conseguenze patologie importanti, che possono compromettere seriamente la salute di tutti gli organi e apparati del corpo.”

Oltre alla stigmatizzazione c’è anche un altro aspetto che rende complicata una diagnosi precoce: la difficoltà di accesso a luoghi di cura adeguate. In Italia esistono 126 strutture, ma sono dislocate in modo poco omogeneo sul territorio nazionale.
Si tratta quindi di una rete di accoglienza e cura insufficiente. Questo a fronte dell’aumento di nuove patologie emergenti (vigoressia, pregoressia, drunkoressia, ortoressia) ed un numero sempre più alto di pazienti che fanno richiesta di assistenza.

 

 

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