La produzione di cocaina direttamente sul continente europeo

aumentano i laboratori clandestini che lavorano la pasta base

Il livello di produzione di cocaina in Europa è piuttosto minimo: la sintesi delle foglie di coca in pasta e base di cocaina avviene ancora in America Latina. Tuttavia, la base viene trafficata in vari modi in Europa, dove viene poi trasformata nella polvere finale di cocaina cloridrato, il prodotto tanto amato dai consumatori europei. Non solo in Olanda, ma anche in Belgio e la Spagna ci sono stati sequestri importanti, che segnalano un aumento importante dei laboratori che producono cocaina a partire dalla pasta base.

data di pubblicazione:

29 Febbraio 2024

Sul sito di Talking drugs viene riportata la notizia della scoperta, da parte della polizia, del più grosso laboratorio di cocaina in territorio olandese. Un laboratorio ricavato da un ex maneggio e che era in grado di produrre dai 150 ai 200 kg di cocaina la giorno. Nell’occasione sono stati sequestrati 100 kg. di cocaina, il quantitativo più grande sequestrato in Olanda.

Il livello di produzione di cocaina in Europa è piuttosto minimo: la sintesi delle foglie di coca in pasta e base di cocaina avviene ancora in America Latina. Tuttavia, la base viene trafficata in vari modi in Europa, dove viene poi trasformata nella polvere finale di cocaina cloridrato, il prodotto tanto amato dai consumatori europei. Non solo in Olanda, ma anche in Belgio e la Spagna ci sono stati sequestri importanti, che segnalano un aumento importante dei laboratori che producono cocaina a partire dalla pasta base.

Quali sono i fattori che favoriscono questo fenomeno? Secondo Chris Dalby, capo di World of Crime, una società di media focalizzata sulle indagini sulla criminalità organizzata, il primo fattore riguarda la logistica. I porti di Anversa e Rotterdam sono collegati molto bene con tutte le principali capitali europee, inoltre da anni i Paesi Bassi hanno sviluppato industrie per la produzione di droghe sintetiche, principalmente MDMA, ketamina e metanfetamine.

Altri fattori che potrebbero aver accelerato questo processo li suggerisce Andrew Cunningham, responsabile del settore Mercati della droga, criminalità e riduzione dell’offerta presso l’Osservatorio europeo delle droghe e dell’abuso di droghe (EMCDDA). Il primo è la difficoltà di reperire i precursori chimici per la trasformazione della pasta base in cloridrato cocaina nei paesi latino americani. Questo avrebbe indotto i cartelli a trasferire questo processo in Europa dove sono di più facile reperibilità.

Altro fattore riguarda l’aumento dell’offerta, dovuto ad una maggiore produzione che viene dalla Colombia, che i cartelli non riescono a lavorare.

Un ultimo fattore sarebbe lo “(…) sviluppo di un nuovo metodo di contrabbando che consente di nascondere chimicamente la cocaina in altri materiali di trasporto come carbone, plastica e persino vestiti prima di essere successivamente estratta nei laboratori europei. Ciò significa che la cocaina non viene facilmente rilevata con i tradizionali metodi di rilevamento delle forze dell’ordine.” Secondo Cunningham in questo modo “(…) il traffico di cocaina base anziché di cloridrato aiuta quindi a ridurre di due volte il rischio. È meno probabile che venga rilevato e, se catturato, la potenziale perdita di profitto è ridotta al minimo.”

Altro elemento da valutare attentamente in queste operazioni di polizia, soprattutto in Spagna, è stato l’arresto di diverse persone di nazionalità colombiana e messicana. A quanto sembra i cartelli inviano “cuochi” che possano istruire persone del luogo. Non solo, il laboratorio olandese scoperto ha ricevuto 1,5 milioni di dollari inviati da un cittadino colombiano, si pensa come forma di investimento in questa attività.

Un’attività questa che potrebbe avere conseguenze negative anche a livello ambientale sottolinea l’articolo. Ci sono studi che provano la pericolosità delle sostanze chimiche, usate per la trasformazione della pasta base in cocaina, per l’ambiente circostante e per le persone che ci lavorano. Già in passato, nei Paesi Bassi, i residui chimici della lavorazione delle droghe sintetiche hanno creato effetti negativi sull’ambiente naturale intorno a questi laboratori, dove il suolo è stato infiltrato da queste sostanze nocive.

Quali sono gli scenari futuri della produzione di cocaina? Secondo Dalby bisognerà attendere per capire se questo è solo un esperimento. Anche se l’anno scorso sono stati fatti i più grandi sequestri di cocaina nella storia del continente europeo, la produzione più importante resta ancora in Sud America. Questo però non significa che se i laboratori continueranno ad aumentare i grossi gruppi criminali resteranno a guardare, come per ora sembra.

La redditività della droga porta a una serie di tecniche di contrabbando e metodi di traffico: dai narcosottomarini che attraversano il Pacifico, alla cocaina nascosta negli ananas, ai droni sottomarini che trasportano la droga dal Marocco alla Spagna. I laboratori clandestini europei di cocaina sono una nuova tattica che potrebbe essere destinata a durare.”

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