CONOSCENZA E STIGMA SULL’HIV DEL PERSONALE SANITARIO

Survey per indagare il ivello di conoscenza e di stigma rispetto ad HIV negli ospedali e i bisogni formativi del personale sanitario sul tema

I risultati della survey evidenziano un forte fabbisogno formativo da parte degli operatori sanitari ospedalieri, sia rispetto alla conoscenza, che al tema dello stigma

data di pubblicazione:

26 Novembre 2023

La survey di HIVOutcomes Italy e Fondazione The Bridge è stata pensata per verificare in primis il livello di conoscenza e di stigma rispetto ad HIV negli ospedali, e le opportunità di formazione disponibili, al fine di comprendere quale sia il fabbisogno formativo e orientare future azioni rivolte all’educazione rispetto al tema, al fine di garantire un accesso alle cure sempre più efficiente e integrato per i pazienti HIV+.
A tal fine, è stato inviato un questionario rivolto all’intero personale ospedaliero (medici, ostetricə, infermierə, OSS), escludendo il reparto di infettivologia, a cui hanno partecipato 915 professionisti sanitari, di cui la maggioranza infermiere, di 10 regioni.
Sono stati approfonditi tre ambiti: conoscenza, stigma e formazione/azioni.

Per la conoscenza, rispetto alla trasmissione di HIV, nonostante la maggioranza del sample identifichi correttamente i tre veicoli di contagio, rimane della confusione sulle altre opzioni disponibili, in particolare la saliva (20,9%) e l’urina (12,3%). Inoltre, quasi la totalità dellɜ rispondente identifica il sangue quale veicolo di contagio, ma per sperma e secrezioni vaginali la percentuale si abbassa.
Andando ad indagare le risposte date per professionalità, stupisce che medici e OSS riportino lo stesso livello di errore, intorno al 14% per i vari veicoli sbagliati, testimoniando come in questo caso gli anni di istruzione e/o le competenze acquisite non sembrino un fattore rilevante; inoltre, è degno di nota come i medici siano la categoria che risponde più spesso che la saliva (7,84%) e le punture di zanzara (2,45%) sono un veicolo di trasmissione.
Per quanto riguarda U=U (Undetectable = Untransmittable), soltanto un 24,5% dellɜ rispondente ne ha sentito parlare. Questo risultato fa riflettere rispetto alla comunicazione di questo tema: la paura e lo stigma rispetto alle PWHIV (Persone con HIV) sarebbero molto inferiori, o addirittura non esisterebbero, se il concetto di U=U fosse più conosciuto.
Ancora una volta la categoria dellɜ ostetricə è quella più competente, con le risposte che si dividono quasi a metà tra chi ha sentito parlare di U=U e chi no (49% e 51%). Per le altre professionalità la percentuale di chi conosce U=U si abbassa notevolmente: la maggioranza di medici (75%), OSS (80%) e infermierə (83,5%) non hanno sentito parlare di U=U. Lə tecnicə di laboratorio non ne ha sentito parlare.
Le domande guardanti possibili stigma e pregiudizi esistenti in ambiente ospedaliero sono state costruite in modo da rilevare – confrontare – la cosiddetta “paura esperienziata” nella relazione diretta con le PWHIV e il livello di pregiudizio percepito.
Andando a indagare le opinioni personali dei lavoratori ospedalieri rispetto a temi più etici e intimi riguardanti le persone con HIV è da sottolineare che, mentre solo una netta minoranza considera immorale il motivo del contagio (9,5%), quasi il 30% lo considera irresponsabile. A fronte di questi risultati, tuttavia, quando interrogati sul fatto che le persone con HIV vengano trattate o meno nello stesso modo delle persone senza HIV, anche se il 56,7% dallɜ rispondente dice che le PWHIV sono trattate totalmente allo stesso modo, ben il 6,2% risponde che non lo siano affatto.
Infine, si è voluto indagare la presenza, o meno, di formazione adeguata e di procedure agli interni degli ospedali. Rispetto che esistano misure supplementari per i pazienti con HIV emerge con certezza che esistano solo nel 39% dei casi. Nella restante parte dei casi o non ci sono (36%) o non è un’informazione conosciuta dagli intervistati (25%).
Ancor più alta la percentuale di rispondenti che non sanno se venga fatta o meno formazione rispetto al tema delle infezioni sessualmente trasmesse. In questo caso risponde positivamente poco meno del 40% del campione, indipendentemente dalla struttura di appartenenza.

Conclusioni

I risultati della survey evidenziano un forte fabbisogno formativo da parte degli operatori sanitari ospedalieri, sia rispetto alla conoscenza, che al tema dello stigma.
 Gli sviluppi nella cura del virus, che hanno reso HIV una malattia cronica, fanno sì che questo fabbisogno sia più che mai urgente, in quanto sempre più persone con HIV sono nella fase dell’aging, e di conseguenza presentano bisogni specifici, legati anche alle comorbidità, che necessitano una presa in carico efficace all’interno dei centri ospedalieri.
 Dalla survey emerge anche che il tema dell’U=U non sembra essere ancora diffuso a sufficienza: c’è la necessità che venga più largamente riconosciuto, dal momento che la paura del contagio sta alla base di molto, se non della totalità, dello stigma a cui le persone con HIV sono soggette.

Brogonzoli et alter, HIV e ospedali: un rapporto in evoluzione, HIVOutcomes Italy, Fondazione The Bridge

 

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