come distinguere le diverse forme di cocaina

le diverse forme di uso della cocaina hanno proprie caratteristiche chimiche e farmaceutiche

Per discriminare il consumo di cocaina cloridrato dalla cocaina base (crack) è necessario concentrarsi sull'identificazione di biomarcatori specifici nel campione biologico

data di pubblicazione:

2 Novembre 2023

Una delle principali sfide, in materia di analisi chimico-farmaceutica, è come distinguere le diverse forme di cocaina. Su questi aspetti scrive Laura Mercolini nell’articolo “Crack: aspetti di chimica farmaceutica e analisi farmaco-tossicologica”, pubblicato sulla rivista Medicina delle Dipendenze. Una prima distinzione da fare riguarda le diverse forme di uso della cocaina. Ciascuna, fra le quali il crack, presenta proprie caratteristiche chimiche e farmaceutiche.

La forma più comune è il cloridrato di cocaina, sotto forma di polvere cristallina bianca solubile in acqua, di solito somministrata in via nasale. Il crack invece è una forma di cocaina modificata per renderla fumabile, aggiungendo una base al cloridrato di cocaina. Per quanto concerne l’analisi di cocaina, una delle principali sfide è riuscire a differenziare tra l’uso della forma cloridrato e del crack. A tal fine sono state via via proposte e sperimentate varie metodologie di analisi.

L’analisi delle matrici biologiche (sangue, urina, capelli, saliva) viene effettuata attraverso varie metodologie. In primis, vanno ricordati metodi analitici di cromatografia analitica ad alta prestazione e la spettrometria di massa, ma anche le relativamente nuove tecnologie di microsampling.

Per discriminare il consumo di cocaina cloridrato dalla cocaina base (crack) è necessario concentrarsi sull’identificazione di biomarcatori specifici nel campione biologico. Secondo Mercolini, uno dei biomarcatori più utilizzati è l’anidroecgonina metil estere (AEME). La sua presenza fornisce un’indicazione affidabile, anche se non esaustiva, dell’uso di cocaina in forma di crack.

Laura Mercolini, Crack: aspetti di chimica farmaceutica e analisi farmaco-tossicologica, MDD; settembre 2023, pp. 13-16. (disponibile c/o Cesda)

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