Povertà e salute in età infantile

la povertà in età infantile ha conseguenze importanti nello sviluppo dei bambini

Studi epidemiologici hanno evidenziato come in tutti i Paesi chi è socialmente svantaggiato lo è anche nella salute. Pertanto a stato sociale più alto corrisponde migliore salute e vecchiaia, nonché maggiore longevità". Ma uno stato di povertà può riflettersi anche su altre emozioni, come rabbia, frustrazione e violenza, che possono rivolgersi verso altre persone.

data di pubblicazione:

22 Ottobre 2023

La povertà, in età infantile, aumenterebbe considerevolmente il rischio di contrarre malattie croniche, infezioni, disturbi di crescita, obesità, carenze nutrizionali, disturbi psicologici, comportamentali e anche psichiatrici. E’ quanto si afferma in un articolo sul sito della Società Italiana di Pediatria (SIP).
Il primo aspetto da considerare quando si parla di povertà è quello economico. In Italia, secondo il rapporto Caritas 2022, la povertà economica riguarderebbe “(…)  un milione e 400mila bambini e ragazzi, circa due milioni di famiglie, per un totale che si avvicina ormai ai 6 milioni di individui, in povertà assoluta (impossibilitati a sostenere le spese minime per condurre una vita accettabile”.
Il rischio maggiore lo corrono i figli di genitori cittadinanza non italiana, quelli che abitano nel regioni del Mezzogiorno, quelli con famiglia mono genitoriale o con un familiare malato.
Un altro aspetto importante che si collega direttamente alla povertà economica è quello dell’accesso ai servizi e alle risorse. “Studi epidemiologici hanno evidenziato come in tutti i Paesi chi è socialmente svantaggiato lo è anche nella salute. Pertanto a stato sociale più alto corrisponde migliore salute e vecchiaia, nonché maggiore longevità”. Ma uno stato di povertà può riflettersi anche su altre emozioni, come rabbia, frustrazione e violenza, che possono rivolgersi verso altre persone. Soprattutto va considerato che quello che un bambino sperimenta nei primi anni di vita avrà grande importanza per il futuro. 
Una questione su cui l’articolo si interroga è anche quanto la povertà in età infantile, come problema sociale, può determinare un effetto biologico.
Secondo alcuni studi a livello genetico “(…) l’ambiente sociale è in grado di marcare in modo biologico il genoma dell’individuo e sembrerebbe che le marcature epigenetiche possano essere trasmesse alle generazioni seguenti con la conseguenza che lo svantaggio ereditato può passare alle nuove generazioni perpetuando le ingiustizie”. Come prevenire questa situazione?
Per prima cosa attivando fattori di protezione economici rivolte alle famiglie, ma anche investendo sull’istruzione, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno che sono quelle più a rischio.

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