Continuando con la sintesi della Relazione al Parlamento sulle Tossicodipenze 2023, (qui la prima parte dell’analisi) è da evidenziare la centralità che il documento riserva ai consumi di sostanze nelle donne. In generale, gli ultimi dati sembrano indicare che, in un’ottica di genere, le tradizionali differenze tra uomini e donne si vanno riducendo, a causa soprattutto dell’aumento di consumi e di problematiche legate all’uso di sostanze che è possibile riscontrare nelle donne, anche fra le più giovani. “Se tradizionalmente sono per lo più i ragazzi a utilizzare sostanze psicoattive, negli ultimi anni si sta assistendo a un importante cambiamento dei modelli di consumo fra gli studenti, supportato da una sempre più evidente riduzione delle differenze di genere. Il dato più rilevante è quello osservato fra le studentesse di 15 e 16 anni che presentano prevalenze di consumo uguali o superiori ai coetanei per quanto riguarda l’uso di cannabinoidi, Nuove Sostanze Psicoattive (NPS), cocaina e oppiacei. Il 2022 ha fatto inoltre registrare il sorpasso dei consumi femminili su quelli maschili per quanto riguarda l’utilizzo di tabacco e gli eccessi alcolici, dato che si va a sommare al consumo di psicofarmaci senza prescrizione medica da sempre appannaggio tipicamente femminile.
Le differenze di genere tra i più giovani emergono anche per tutti quei fenomeni strettamente inerenti alla sfera comportamentale quali, ad esempio, l’utilizzo di Internet e dei social media. Le studentesse trascorrono molto più tempo online e mostrano percentuali più elevate per quanto riguarda un utilizzo problematico della rete; dichiarano in misura maggiore di esser state vittime di cyberbullismo e di aver fatto esperienza di ghosting. Anche nella popolazione adulta si osservano prevalenze in crescita nel genere femminile. Il divario di genere è minimo nelle fasce di età giovanili per quanto riguarda gli eccessi alcolici, e fra i 35 e i 55 anni si osservano prevalenze sovrapponibili anche per quel che riguarda i consumi di stimolanti e NPS. Il dato relativo ai consumi di eroina e oppiacei descrive un quadro completamente nuovo dove è la popolazione adulta femminile a riferire un utilizzo maggiore, dato che potrebbe essere da imputare al consumo di farmaci a base oppiacea. A conferma della precocità femminile nell’approccio alle sostanze anche gli accessi al Pronto Soccorso droga-correlati che, pur essendo in numeri assoluti quasi la metà di quelli maschili, vedono maggiormente coinvolte sia le giovani under 17, che presentano il 13% degli accessi contro il 7% nella stessa fascia di età fra i ragazzi, sia le over 75, con quasi il 13% degli accessi droga-correlati, contro il 4% dei coetanei. Accessi per il 65% dei casi legati a “psicosi indotte da droghe”, il dato maschile della medesima diagnosi è pari al 44%. (…) A fronte di un quadro dove il divario di genere nei consumi si va assottigliando, il rapporto fra le persone ricoverate è di 1 donna ogni 2,2 uomini e di accessi al Pronto Soccorso di 1 donna ogni 2 uomini, mentre accedono ai servizi pubblici territoriali poco meno di 18.000 donne contro oltre 105.000 uomini. Dato che si estremizza ulteriormente quanto si osservano i nuovi utenti dove per ogni donna in trattamento (n.2.459) ci sono 6 uomini (n.14.919), leggermente inferiore le differenze di genere nelle strutture del Privato Sociale dove per ogni donna in trattamento (n.4.171) ci sono 5 uomini (n.21.462).
Dato ancora più problematico se si pensa che il 2022 ha visto un incremento dei decessi per overdose nel genere femminile rispetto al biennio precedente (da 30 a 45 casi). Emerge quindi, a fronte di una progressiva inversione di tendenza per quanto riguarda il genere femminile contestualizzato al mondo delle dipendenze, la necessità di sviluppare interventi, sia di prevenzione sia di cura, focalizzati e in grado di rispondere in maniera strategica ed efficace alle esigenze di questa specifica popolazione”.
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