Il gioco applicato alla salute, ossia come un’esperienza ludica coinvolgente e divertente può avere degli obiettivi legati alla salute umana. E’ questo il tema di un articolo che si può leggere sul sito di Polifarmanext, e che descrive come l’utilizzo dei videogiochi può rappresentare una risorsa importante per curare alcune patologie o disturbi comportamentali.
Con il termine gamification “(…) si definisce l’applicazione degli elementi tipici della ideazione del gioco (game design) ad ambiti diversi da quelli tipicamente ludici. Al focus tradizionale di creare un’esperienza ludica coinvolgente, divertente e bilanciata per i giocatori si unisce un obiettivo diverso”.
L’utilizzo dei videogame è un fenomeno in crescita, tanto che più di tre miliardi di persone li hanno utilizzati nel solo 2022. Si tratta quindi di strumenti ormai di uso quotidiano, conosciuti dalle persone e modellati secondo precise regole di funzionamento, che ne hanno decretato il successo a livello globale.
Regole e meccanismi che includono la competizione, la cooperazione, la strategia, l’esplorazione e la narrativa. Elementi questi che rendono il gioco “(…) un’esperienza intensa e quindi utilissima per fissare comportamenti e scelte ‘virtuose’. Ma perché la gamification funziona anche in ambiti quali la salute? Perché un gioco se coinvolgente e gratificante ci rende felici, appagati, stimolando così la produzione di dopamina. “Il gusto per la sfida, la riuscita per la vittoria che si sperimenta giocando offre soddisfazione e produce il rilascio di dopamina. Questo effetto di attivazione dei neurotrasmettitori di dopamina è stato misurato già agli albori del gaming tradizionale in uno studio pubblicato su Nature². Inoltre, il sistema utilizzato dal gioco (e perfezionato in particolare nei videogiochi) di utilizzo di premi, ricompense e riconoscimento sociale fra i giocatori, attiva anche il classico meccanismo psicologico del ‘condizionamento operante’ studiato già a metà degli anni Cinquanta³, per cui alcuni comportamenti si possono trasformare in abitudini e/o essere indotti rinforzandoli positivamente (premiandoli).
Ad oggi esistono delle app con obiettivi di prevenzione e aderenza terapeutica che mirano a sostenere stili di vita sani e consoni per alcune categorie di pazienti (ad esempio i diabetici), che sono comunque riuscite a dimostrare la loro efficacia a seguito di trial clinici strutturati.