IDENTITA’ SESSUALE E COMPORTAMENTI A RISCHIO: UNA RICERCA

Un'indagine ha rilevato che i giovani che si definiscono non binari e non eterosessuali sarebbero più soggetti a compiere comportamenti a rischio, che di conseguenza li esporrebbero maggiormente a contrarre le infezioni.

data di pubblicazione:

31 Maggio 2023

Una ricerca della Fondazione Foresta sul tema della prevenzione delle Infezioni Sessualmente Trasmissibili (I.S.T.) ha rilevato che i giovani che si definiscono non binari e non eterosessuali sarebbero più soggetti a compiere comportamenti a rischio, che di conseguenza li esporrebbero maggiormente a contrarre le infezioni. E’ quanto si può leggere su un articolo del sito Click led.

Tra i comportamenti a rischio che i non binari e i non eterosessuali metterebbero più in atto rispetto ai coetanei ci sarebbero “(…) un maggiore consumo di marijuana, partner multipli e un’incidenza significativamente più alta di infezioni sessualmente trasmesse. Il disagio vissuto da questi giovani è anche evidente nel loro rapporto con la famiglia, spesso caratterizzato da frammentazione e solitudine”.
Alla base di questi comportamenti inciderebbe la fluidità sessuale che caratterizza questi giovani, intesa come “(…) la capacità di essere flessibili nella risposta sessuale, consentendo alle persone di sperimentare cambiamenti nella propria sessualità nel corso della vita”, e che riguarda soprattutto i giovani.
Secondo il professore C. Foresta, la ricerca di una identità sessuale, porta questi giovani a praticare maggiormente comportamenti a rischio noti come “sensation-seeking”, ovvero la ricerca del piacere attraverso attività rischiose. Attività che servono per cercare conferme sulla propria identità sessuale, che non viene sufficientemente condivisa negli ambiti di vita quotidiana (scuola, lavoro, famiglia cerchia amicale) e poco accettata al di fuori di essi.
Dalla ricerca emerge anche che nonostante questi giovani risultino più a rischio di altri,  sono anche quelli che si sottopongono maggiormente ai test di controllo e sono più consapevoli dei rischi di trasmissione dell’HIV.
La ricerca sottolinea l’importanza dei progetti di educazione sessuale nelle scuole, che devono essere inclusivi e rispettosi delle diverse identità di genere e orientamento sessuale al fine di sostenere queste vissuti, inoltre ritiene importante”(…) che le famiglie, le scuole e la società nel suo complesso lavorino insieme per promuovere l’accettazione e il sostegno a tutte le identità di genere e orientamenti sessuali. Creare un ambiente inclusivo e accogliente per tutti i giovani può contribuire a ridurre il disagio e i comportamenti a rischio associati”.

 

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