USO DI LISDEXAMFETAMINA PER IL TRATTAMENTO DEL DISTURBO DA USO DI ANFETAMINE

Lo studio ha incluso quasi 14.000 individui; tutti i residenti in Svezia di età compresa tra 16 e 64 anni. I pazienti sono stati seguiti dal momento della diagnosi fino alla morte; il tempo medio di follow-up è stato di 3,9 anni.

data di pubblicazione:

18 Febbraio 2023

Giuseppe Montefrancesco, responsabile della Unità Operativa “Prevenzione Dipendenze Patologiche” della Azienda USL 7 di Siena e del sito “Insostanza”, sintetizza i risultati di uno studio svedese sull’utilizzo di un farmaco, la lisdexamfetamina (demesilato di lisdexamfetamina, un sale), per il trattamento dell’ADHD, ma che potrebbe essere usato anche per il trattamento del disturbo da uso di sostanze stimolanti e in particolare di anfetamine. Sebbene il suo uso terapeutico per contrastare la dipendenza da sostanze stimolanti debba essere convalidato da studi ulteriori, queste prime evidenze rappresentano un segnale incoraggiante dal punto di vista terapeutico, stante l’assenza di farmaci specifici per questa tipologia di sostanze psicoattive. Lo studio analizzato ha preso in esame individui con disturbo da uso di anfetamine: “Lo studio ha incluso quasi 14.000 individui; tutti i residenti in Svezia di età compresa tra 16 e 64 anni. I pazienti sono stati seguiti dal momento della diagnosi fino alla morte; il tempo medio di follow-up è stato di 3,9 anni. Durante i periodi di utilizzo di lisdexamfetamina, il rischio di ricovero in ospedale a causa del disturbo da uso di sostanze è risultato inferiore del 18% e il rischio di ricovero in ospedale per qualsiasi causa o morte è risultato inferiore del 14%, rispetto ai periodi senza la lisdexamfetamina. I risultati incoraggiano quindi la conduzione di studi controllati per esplorare ulteriormente questo aspetto.”

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