STUDIO SUGLI EFFETTI DEL FENTANYL SUL CERVELLO E SULLA RESPIRAZIONE

data di pubblicazione:

6 Settembre 2022

In uno studio sul fentanyl pubblicato sulla rivista PNAS Nexus da un gruppo di ricercatori del Massachusetts General Hospital (MGH), test sull’attività elettrica del cervello condotti su 25 pazienti indicano che il fentanyl ferma la respirazione prima che si verifichino altri cambiamenti evidenti e prima che i pazienti perdano coscienza. Nello studio, i test dell’elettroencefalogramma (EEG) sono stati effettuati su 25 pazienti sottoposti ad anestesia generale per operazioni chirurgiche di due ore o più. I ricercatori hanno scoperto che alcune strutture EEG erano associate con la respirazione, la sedazione e la perdita di coscienza. “Abbiamo scoperto che il fentanyl produce una specifica firma EEG distinta da altre sostanze usate per l’anestesia, cosa che rende possibile monitorare i suoi effetti per abilitare somministrazioni più sicure, più precise e personalizzate”, sostiene Patrick L. Purdon, primo autore dell’articolo. “Per esempio, pensate ai pazienti con COVID-19 che sono sedate in ICU o ai pazienti che affrontano un’operazione chirurgica: attualmente non esiste modo di sapere se gli oppiacei funzionino in questi pazienti incoscienti“. Lo studio ha inoltre messo in evidenza che il fentanyl inizia a compromettere la respirazione circa quattro minuti prima che vi siano cambiamenti nello stato di allerta e a una dose 1.700 volte minore di quella che causa sedazione. “Ciò spiega perché il fentanyl è così mortale: ferma la respirazione prima che tu lo possa avvertire“, spiega Purdon.

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