UNA REVISIONE SULL'USO DI CBD CONTRO IL DOLORE CRONICO

data di pubblicazione:

18 Agosto 2022

Una revisione sistematica per determinare l’efficacia e la sicurezza del cannabidiolo (CBD) per il dolore cronico, condotta su cinque database (PubMed, PubMed Central, Medline, Cochrane Library e ScienceDirect), con cinque criteri di inclusione (studi su popolazioni adulte di età >18 anni; sintomi del dolore > tre mesi di durata; tutte le preparazioni disponibili di CBD; solo studi umani; pubblicazione in inglese negli ultimi cinque anni), ha selezionato 12 pubblicazioni idonee per la revisione. Nonostante gli autori dello studio sottolineino come siano necessari molti più studi clinici per dimostrare l’importanza del CBD dal punto di vista clinico e statistico, la revisione ha evidenziato risultati interessanti e promettenti sulle possibili applicazioni del CBD per alleviare il dolore cronico. Il CBD e il tetraidrocannabinolo (THC), entrambi provenienti da piante di cannabis con strutture chimiche quasi identiche, si legano al recettore CB, provocando effetti diversi come la psicoattività osservata sul THC, ma meno o nessuno nel CBD.

Alcuni studi stanno mostrando i benefici del CBD per il miglioramento dei sintomi del dolore cronico, disturbo molto difficile da definire e da identificare per la varietà di sintomi. Sotto il profilo della sicurezza e dell’efficacia, alcuni risultati sembrano indicare che l’uso del CBD in determinati casi possa essere una buona alternativa agli oppiacei, anche per il miglioramento del sonno e la qualità della vita. In conclusione, il CBD potrebbe essere un’alternativa gli oppioidi nel trattamento del dolore cronico, perché il CBD, a differenza di THC e oppiacei, non è inebriante nella sua forma pura. Tuttavia, come già riportato, gli autori sottolineano che dovrebbero essere condotti più studi clinici per dimostrare l’efficacia dell’uso del CBD contro il dolore cronico.

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