Presentata nei giorni scorsi la relazione sulle droghe al Parlamento 2020, pubblicazione che raccoglie e sintetizza dati ed evidenze relativi al 2019. Partendo da osservazioni generali, si rileva un incremento delle overdose e dei ricoveri correlati all’uso di sostanze, così come delle diagnosi tardive per l’AIDS. A livello di singole sostanze, si conferma la crescita del mercato della cocaina, comprovata dai quantitativi sequestrati e dalla maggiore incidenza nei ricoveri e nei decessi. Anche la presenza e il consumo delle Nuove Sostanze Psicoattive (NPS) appaiono in crescita, confermando così, fra l’altro, la diffusione di modalità di consumo sempre più complesse e individualizzate, nelle quali i contesti di uso assumono un ruolo importante. Nel 2019 sono stati registrati 373 decessi attribuibili a sostanze illegali, in aumento dell’11% rispetto all’anno precedente. In poco meno della metà dei casi di decesso dove è possibile attribuire l’evento a una sostanza, l’eroina si conferma come la droga principale (45,3%), seguita dalla cocaina. Rimane tuttavia molto alta – un terzo circa degli eventi – la percentuale di decessi dove non è conosciuta la sostanza “responsabile”.
Interessanti anche i dati sulle ospedalizzazioni droga-correlate: nel 2019 ne sono state registrate 7.480, in aumento soprattutto tra i giovani e gli adulti under 45. In circa la metà dei casi l’ospedalizzazione è dovuta all’uso di sostanze miste o non specificate. A livello di singole sostanze, per la cocaina si rileva un incremento significativo poiché sono triplicati nell’ultimo decennio gli episodi di degenza ospedaliera correlati a tale sostanza; anche le ospedalizzazioni legate all’uso di cannabis risultano in aumento.
Un altro dato negativo riguarda l’alta prevalenza di diagnosi tardive di HIV fra i consumatori di sostanze per via iniettiva: nel 30% dei casi si raggiunge infatti lo stadio di AIDS conclamato ignorando la propria sieropositività, circa il doppio rispetto al valore del 2005.