“I nuovi Lea hanno attribuito al Servizio Sanitario Nazionale specifiche incombenze nell’ambito del contrasto alle tossicodipendenze e dell’assistenza ai soggetti a rischio. L’assistenza ai soggetti viene integrata da adeguati interventi di natura sociale, in relazione ai bisogni socio-assistenziali emersi nelle valutazioni. Una particolare attenzione viene riservata ai minori”.
“Il Ssn garantisce l’assistenza sanitaria alle persone con dipendenze patologiche, o con comportamenti di abuso patologico di sostanze, incluse le persone detenute o internate, attraverso la presa in carico multidisciplinare e lo svolgimento di un programma terapeutico individualizzato che include prestazioni mediche specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, riabilitative, psicologiche e psicoterapeutiche. L’assistenza ai soggetti viene integrata da adeguati interventi di natura sociale, in relazione ai bisogni socio-assistenziali emersi nelle valutazioni. Una particolare attenzione viene riservata ai minori.
La recente legge 17 luglio 2020, n. 77 dispone che le Regioni e Province Autonome adottino piani di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale, anche per i soggetti affetti da dipendenze patologiche”.
Così la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa rispondendo in Commissione Affari Sociali alla Camera all’interrogazione sul tema presentata da Maria Teresa Bellucci (FdI).
Di seguito la risposta integrale della sottosegretaria Zampa:
“Il progressivo abbassamento dell’età di prima assunzione di sostanze psicoattive legali e illegali, confermato da tutte le ricerche epidemiologiche, ed associato, sul versante dell’offerta, ad un mercato che, a prezzi sempre più bassi, offre una gamma molto ampia di principi attivi (comprese le cosiddette NPS New Psychoattive Substance, spesso non ancora «tabellate», e quindi legali) fanno sì che i fenomeni di abuso assumano importanti dimensioni in termini di impatto sulla salute pubblica, già nelle fasi che precedono l’insorgere di stati di vera e propria tossicodipendenza.
Il Ministero della salute opera attivamente nel campo della prevenzione, al fine di evitare e ridurre i rischi e i danni alla salute correlati all’uso ed abuso di sostanze stupefacenti. In particolare, segnalo che la tematica della prevenzione delle tossicodipendenze è stata inserita nel Piano Nazionale di prevenzione 2020-2025 (Macro Obiettivo 5.2 Dipendenze da sostanze e comportamenti).
- Tra gli obiettivi principali:
1 – la promozione di interventi di prevenzione con piani di azione integrati e sinergici tra i Dipartimenti di Prevenzione, in particolare le Unità Operative di Promozione della Salute, i Dipartimenti per le Dipendenze Patologiche, gli ambiti sociali, le scuole, le Forze dell’Ordine, le associazioni di categoria, il terzo settore, le associazioni di volontariato, ecc.; - – la promozione dell’adozione di una strategia che, distinguendo tra uso, abuso e dipendenza, introduca modelli di contrasto aderenti ai nuovi bisogni;
- – l’attuazione degli indirizzi di policy integrate per la «Scuola che Promuove Salute»:
- – consolidare la messa a regime, in accordo con le evidenze e con le linee guida elaborate a livello UE, di un sistema organico di programmi e interventi di Riduzione del Danno, secondo le previsioni del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017 di adozione dei LEA, che includano anche l’offerta di presidi sanitari (es. siringhe sterili, profilattici, naloxone, ecc.) e azioni di counseling;
- – potenziare la collaborazione tra i Servizi dedicati, per una presa in carico delle persone che presentano una comorbilità (Dipartimenti delle Dipendenze, Salute Mentale e Prevenzione delle ASL).
In data 20 febbraio 2019 è stato siglato un Accordo tra il Ministero della salute e il MIUR che prevede, tra le varie aree di intervento: la prevenzione delle dipendenze da sostanze d’abuso illegali, delle dipendenze da farmaci (compreso il doping) e delle dipendenze comportamentali. Il Ministero della salute conduce campagne specifiche di informazione e di sensibilizzazione sulle aree oggetto di tale Accordo e individuate come prioritarie dalle norme nazionali, sulla base di esigenze e raccomandazioni degli Organismi sovranazionali, in accordo con le autorità scolastiche ed in coordinamento con le Regioni e le Province Autonome.
Sempre in ambito di prevenzione da sostanze stupefacenti, il Ministero della salute è da anni Ente collaboratore del Dipartimento per le Politiche Antidroga-DPA della Presidenza del Consiglio dei ministri, per quanto riguarda il sistema nazionale di allerta precoce (SNAP).
Quanto alle iniziative finalizzate all’assistenza, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 recante l’aggiornamento dei LEA, ha attribuito al Servizio Sanitario Nazionale specifiche incombenze nell’ambito del contrasto alle tossicodipendenze e dell’assistenza ai soggetti a rischio.
Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce l’assistenza sanitaria alle persone con dipendenze patologiche, o con comportamenti di abuso patologico di sostanze, ivi incluse le persone detenute o internate, attraverso la presa in carico multidisciplinare e lo svolgimento di un programma terapeutico individualizzato che include prestazioni mediche specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, riabilitative, psicologiche e psicoterapeutiche, basate sull’impiego di metodi e strumenti fondati sulle più avanzate evidenze scientifiche.
L’assistenza ai soggetti viene integrata da adeguati interventi di natura sociale, in relazione ai bisogni socio-assistenziali emersi nelle valutazioni.
Una particolare attenzione viene riservata ai minori, con programmi terapeutici individualizzati, mentre l’assistenza alle persone con disturbi mentali prevede anche la collaborazione ed integrazione con i SerT (Servizio per le tossicodipendenze).
La recente legge 17 luglio 2020, n. 77, di conversione del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, dispone che le Regioni e Province Autonome adottino piani di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale, anche per i soggetti affetti da dipendenze patologiche”.
Maria Teresa Bellucci (FdI), replicando, dichiara di non potersi ritenere soddisfatta della risposta, alla luce delle insufficienti iniziative adottate dall’attuale Governo. Sottolinea l’assenza di una delega specifica per le politiche antidroga, osservando che in tal modo il Ministero della salute è privo di un interlocutore per quanto riguarda l’azione di prevenzione. Segnala, inoltre, che il Dipartimento per le politiche antidroga ha subito nel corso degli anni una grave riduzione per quanto riguarda la dotazione di risorse, sia umane sia finanziarie. Ribadisce che la Conferenza prevista dalla normativa vigente, con cadenza triennale, non si tiene oramai da undici anni, e che in tal modo è venuto a mancare un luogo di confronto fra tutti gli operatori del settore, segnalando che la gravità di tale lacuna è accentuata dal fatto che le risorse a disposizione e le modalità di assunzione rappresentano un fenomeno in continua evoluzione. Nel lamentare la mancata convocazione anche della Conferenza degli esperti, evidenzia l’inadeguatezza dei fondi stanziati per le politiche di contrasto al consumo di droghe.
Osserva che gli interventi richiamati nella risposta appaiono poco coordinati e parcellizzati, ricordando che i servizi per le dipendenze sono stati di fatto abbandonati a loro stessi e sono caratterizzati da una scarsità di personale, a partire dai medici e degli educatori. Nel richiamare anche le difficoltà che incontrano la comunità terapeutiche, invita ad un maggiore impegno per quanto concerne le politiche antidroga, rilevando che la politica dovrebbe essere in grado di andare oltre il dibattito, poco costruttivo, sull’eventuale legalizzazione della cannabis. Segnala infine che, ove si fossero effettuate in passato scelte diverse, probabilmente si sarebbero potute evitare vicende come quella che ha portato alla tragica scomparsa di Gianluca e Flavio.