RAPPORTO 2018 DI GEOVERDOSE: I DECESSI PER DROGHE IN ITALIA

data di pubblicazione:

10 Febbraio 2019

Il rapporto 2018 di GeOverdose è disponibile online sul blog del SITD. Il documento raccoglie e sistematizza i principali dati sui decessi acuti per droghe ed alcol nel territorio nazionale, tratti dagli organi di stampa. Si tratta quindi di dati parziali, in quanto non tutti i decessi avvenuti per sostanze compaiono sulla stampa e alcuni eventi riportati possono sfuggire alla catologazione. Tuttavia, il rapporto di GeOverodose appare di grande interesse perché segnala le principali tendenze in atto. Nel documento vengono brevemente analizzate alcune tendenze e alcuni dati, come gli eventi registrati e la loro suddivisione regionale  e provinciale, informazioni varie sui soggetti deceduti (genere, età, nazionalità), le sostanze, i luoghi di decesso, alcune circostanze legate al decesso. In definitiva, il rapporto mette quindi a disposizione una mole quantitativa e qualitativa di dati molto interessante e significativa. Invitando i lettori a una lettura integrale del rapporto, di seguito si riportano alcuni estratti: “La scansione quotidiana dei siti web e della stampa ha permesso di registrare complessivamente 487 eventi: 251 decessi, 168 ricoveri e 68 decessi sospetti (…) Il 61,1% dei soggetti deceduti aveva fra i 30 ed i 49 anni. Numericamente significativa la quota di decessi fra gli adolescenti: fra i soggetti deceduti, infatti, 17 (6,75%) avevano meno di 20 anni. Si conferma quindi un profilo prevalente fra i deceduti sovrapponibile sia ai dati italiani disponibili che a quelli europei: maschio ed età prossima ai 40 anni (…) Per quanto riguarda infine la nazionalità, 203 deceduti sono italiani (80,9%), 33 stranieri (13,1%) e per 15 (6%) non è stato possibile stabilire la nazionalità (…) Esiste quindi una fortissima caratterizzazione geografica della mortalità acuta droghe-correlata in Italia, che investe soprattutto l’area centrale ed Adriatica del Paese e questo è un dato storicamente acquisito. A queste aeree si aggiungono nuove zone di crisi in Veneto e nel nord-est in genere, in Liguria ed in Sardegna (…) “.

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