PREVENZIONE DELL'EPATITE B FRA I DETENUTI IN TOSCANA

data di pubblicazione:

27 Gennaio 2018

carcereSi è concluso l’importante progetto d’intervento dell’Agenzia regionale di sanità (ARS) della Toscana per la riduzione della diffusione dell’epatite B (HBV), attraverso la sensibilizzazione e l’accesso alla vaccinazione da parte della popolazione detenuta in Toscana. Il progetto si è svolto in tre fasi: 1) Corsi di formazione rivolti al personale sanitario e penitenziario per ogni struttura detentiva coinvolta. 2) Un opuscolo informativo (tradotto nelle principali lingue parlate in carcere) sull’infezione dei virus dell’epatite e sulle conseguenze di salute di salute, rivolto ai detenuti e da distribuire nel corso della normale pratica clinica. 3) Incontri di formazione/informazione rivolti ai detenuti (individuati dall’Amministrazione penitenziaria come possibili peer educator) in ogni struttura detentiva coinvolta.

Di seguito, i risultati più significativi del programma: “Dei 17 istituti detentivi toscani, 15 hanno partecipato allo studio, con il coinvolgimento di 3.068 detenuti già presenti in struttura. Di questi, secondo le segnalazioni dei medici che operano negli istituti partecipanti, 1.254 (40,9%) detenuti (già presenti in struttura) sono risultati eleggibili per lo screening per HBV perché non vaccinati o con marcatori sierologici per HBV non eseguiti negli  ultimi 3 mesi. Purtroppo, l’elevato turnover della popolazione detenuta ha permesso di chiamare attivamente soltanto 967 detenuti ancora presenti al momento della rilevazione. Inoltre, nel periodo indice (1 marzo-30 giugno 2017) sono stati arruolati 199 nuovi arrivati con o senza precedenti reclusioni e 238 detenuti provenienti da altri istituti. Il totale della coorte del nostro studio è di 1.404 detenuti.

Grazie alla diffusione del materiale informativo e al programma di formazione svolto con la collaborazione dei mediatori culturali, 1.075 detenuti hanno accettato di sottoporsi allo screening per marcatori sierici per HBV. Di questi, ben 730 (67,9%) sono risultati suscettibili di vaccinazione anti-HBV, 20 (1,9%) sono risultati con infezione da HBV, 27 (2,5%) presentavano positività “anti-HBc isolato”, 127 (11,8%) avevano avuto una precedente infezione da HBV, mentre in 171 casi la trascrizione incompleta degli esami non ci ha permesso di analizzare il dato”.

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