DOSSIER CNCA SULLE MAFIE NELL'INDUSTRIA DEL GIOCO D'AZZARDO

data di pubblicazione:

8 Dicembre 2017

vltPresentato ieri a Roma, è disponibile online il dossier di CNCA, a cura di Filippo Torrigiani, Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e del CNCA, sulle infiltrazioni delle mafie nell’industria del gioco d’azzardo. Si tratta di un approfondito documento di 40 pagine, contenente molti elementi d’analisi interessanti. Torrigiani mette in fila, prendendo come fonti le attività della Commissione Parlamentare Antimafia e alcune rilevanti indagini della Direzione Investigativa Antimafia, i dati su scala nazionale, mostrando gli interessi e i condizionamenti mafiosi sul gioco d’azzardo.  “Le stesse dichiarazioni dei pentiti e le conversazioni intercettate forniscono un quadro preciso di quale e quanta sia l’attenzione della criminalità organizzata nei confronti di un settore che, in ragione della permeabilità e della vulnerabilità, consente guadagni elevati, importanti tanto quanto quelli provenienti dal traffico di stupefacenti, con rischi di gran lunga inferiori sotto il profilo della reazione dello Stato. Le numerose e sempre più raffinate indagini di Polizia e Magistratura hanno messo in evidenza la capacità delle organizzazioni criminali di inserirsi in una qualsiasi delle articolazioni della filiera del gioco in tutto il territorio nazionale, sfruttando le opportunità offerte dalla pratica dell’azzardo. A questo proposito, negli ultimi tempi si registra un interesse prevalente, da parte delle associazioni criminali, per il gioco online e per il settore degli apparecchi da intrattenimento, le cosiddette “macchinette”. Le situazioni d’illegalità o di irregolarità osservate nel settore continuano, purtroppo, a essere molto diffuse. Ad esempio, il rapporto annuale della Guardia di Finanza per il 2015 evidenzia che in oltre 5.765 interventi effettuati presso sale giochi e centri scommesse, sono state riscontrate irregolarità nel 30 per cento dei casi; in tali occasioni sono stati sequestrati 576 apparecchi automatici del gioco e 1.224 postazioni di raccolta di scommesse clandestine e scoperti nel complesso oltre 36 milioni di euro di giocate nascoste al fisco”. Va sottolineato come dalla documentazione citata dal dossier emerge un potere di condizionamento criminale, da parte delle mafie, sull’industria del gioco d’azzardo che è diffusa in tutte le regioni italiane e che riesce a sfruttare le lacune normative e la difficoltà di monitoraggio delle variegate forme d’offerta di gioco.

Il documento propone cinque misure di contrasto: 1. Barriere all’ingresso 2. Revisione in senso repressivo delle sanzioni penali e amministrative 3. Rafforzamento delle misure di antiriciclaggio per la tracciabilità delle vincite 4. Politiche antimafia e ruolo delle autonomie locali 5. Una nuova governance del settore.

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