AGORA' PENITENZIARIA 2016 – Congresso SIMPe

data di pubblicazione:

19 Settembre 2016

Agora_2016Su 99.446 detenuti 5 mila con HIV, 6,5 mila con epatite B e 25 mila sieropositivi. In crescita le malattie mentali.
Oltre 200 specialisti a confronto per il Congresso nazionale SIMSPe Onlus.
Nel corso del 2015 sono transitate all’interno dei 195 istituti penitenziari italiani quasi centomila detenuti, per l’esattezza 99.446 individui. Sulla base di numerosi studi nazionali di prevalenza puntuale, si stima possano essere circa 5.000 gli HIV positivi, circa 6.500 i portatori attivi del virus dell’epatite B e circa 25.000 i positivi per il virus dell’epatite C.
Uno dei problemi principali è che circa la metà di questi sono ignari della propria malattia, ovvero non si sono dichiarati tali ai servizi sanitari penitenziari. E’ scientificamente dimostrato che la trasmissione di queste infezioni (HIV-HBV-HCV) è 6 volte più frequente da pazienti inconsapevoli rispetto a quelli che ne sono a conoscenza.

Il Congresso si è svolto a Roma dal 14 al 16 settembre la XVII Edizione del Congresso Nazionale SIMSPe-Onlus ‘Agorà Penitenziaria‘, presso l’Istituto Superiore di Sanità.

L’appuntamento ha rappresentato un momento di confronto fra le diverse figure sanitarie che operano all’interno degli istituti penitenziari al fine di fornire spunti per una riflessione del fare salute in carcere, agli stessi operatori sanitari, a chi amministra gli Istituti e a chi ha il compito di stabilire le regole ed allocare le risorse.

Tra i tanti argomenti trattati, la gestione e la terapia delle epatiti virali croniche; la tutela della salute nei minori ristretti; le condizioni nelle carceri europee; HIV e coinfezioni con virus epatici. In occasione del congresso è stata anche presentata ROSE, Rete donne SimspE, per quanto riguarda la salute delle donne.

Obiettivo specifico di quest’anno è quello di avviare una riflessione sul nuovo modo di vivere in carcere dopo la riforma.
Una delle novità del tradizionale appuntamento annuale è la forte attenzione nei confronti delle malattie mentali all’interno delle carceri.
“Il carcere oggi – spiega il presidente SIMSPe Lucania – si presenta in una maniera decisamente anomala rispetto a pochi anni fa. Questo perché è cambiato profondamente il nostro tessuto sociale: il fatto che oggi ci sia la possibilità di essere presenti in tutto il mondo in maniera virtuale complica particolarmente la nostra stabilità mentale. Questo aspetto comporta aspetti traumatici e drammatici all’interno delle carceri, una difficoltà che aumenta esponenzialmente nei casi di gravi problemi di dipendenza. I disturbi psichici sono una delle prime malattie nelle carceri: un problema da risolvere il prima possibile nella speranza che non comporti disturbi ben peggiori”.

Ti potrebbe interessare anche
Precedente
Successivo