IL PORTOGALLO E LE POLITICHE SULLE DROGHE: DA SPERIMENTAZIONE A MODELLO

data di pubblicazione:

24 Settembre 2022

Commissione per la dissuasione, questo il nome della commissione a cui ci si deve recare se si è fermati dalla Polizia portoghese in possesso di un quantitativo di sostanze stupefacenti illegali che non supera il limite del consumo personale. A chi arriva di fronte alla commissione verrà rivolta una specifica domanda: “per quale motivo aveva della droga?”. 

Per far fronte al dilagare della presenza di droghe nel paese (portata soprattutto da ex militari e abitanti dalle ex colonia negli anni appena dopo la Rivoluzione dei Garofani del 1974) che aveva causato problemi di dipendenza di eroina a circa l’1% della popolazione, è stato deciso che non si dovevano più incarcerare tutti i consumatori, ma li si doveva aiutare, anche a costo di fornirgli solo una siringa pulita.
Per fare questo è bastato, secondo le parole del Dott. João Goulão., direttore della rete portoghese dei centri per il trattamento delle tossicodipendenze, cambiare una norma della legge sulle droghe che considerava “(…) l’assunzione e il possesso per uso personale dovevano essere considerati un illecito amministrativo e non un reato“.
Una legge che ha trovato opposizione solo da parte degli inviati delle Nazioni Unite e dalle forze politiche di destra del paese, ma che nessun governo in questi ultimi sei anni ha deciso di modificare.
Evitare la presenza di sostanze sul mercato è una missione impossibile secondo Nélson Silva della polizia di Lisbona, per cui il lavoro si concentra soprattutto sui consumatori, che vengono fermati solo se visti consumare in pubblico o mentre stanno comprando droghe, e se “(…)  non superano il limite legale per “uso personale per un periodo di dieci giorni”, la persona fermata viene mandata alla commissione per la dissuasione.  Per ogni sostanza c’è una soglia diversa: venticinque grammi per la marijuana, cinque per l’hashish, due per la cocaina, solo uno per l’eroina e l’ecstasy. Chi li supera è trattato come un potenziale spacciatore, e le pene possono arrivare fino a dodici anni di carcere. Chi resta nei limiti è tenuto a presentarsi entro 72 ore alla commissione”.
Un “modello” quello portoghese che è sempre più studiato a livello internazionale, soprattutto per la sua riuscita, ma che si rifà a condizioni legate al Portogallo e al suo contesto sociale e culturale, e quindi non ripetibile esattamente nello stesso modo in ogni paese.
Le commissioni, in tutto 18 sparse nel paese, hanno un modello di funzionamento molto semplice, che vuole mettere le persone a loro agio, in un clima amichevole, senza intenti punitivi, e che mira a capire le motivazioni e i rischi alla base del consumo.
Ma la commissione come funziona praticamente? “(…) Per prima cosa lo psicologo chiede alla persona che è stata fermata quanto spesso assume stupefacenti, se lo fa da sola oppure in gruppo e per quale ragione lo fa. Stabilisce il grado di rischio di dipendenza e presenta le sue conclusioni a un comitato di tre persone: un avvocato, un assistente sociale e uno psicologo (o in alternativa un sociologo o uno psichiatra).
Questa, una volta lette le conclusioni, fa delle proposte alle singole persone per cercare di risolvere situazioni o proporre alternative al consumo, che però non sono obbligate ad accettare. Comunque la commissione può anche imporre sanzioni, come i lavori socialmente utili o multe fino a 40 euro.
Il lavoro sul territorio è finalizzato soprattutto ad attività di Riduzione del danno, sia tramite il lavoro in strada dove si va in cerca delle persone che vivono in edifici disabitati, sia tramite una stanza del consumo che è stata aperta nel 2021, con venti anni di ritardo, e a cui afferiscono circa 200 persone. Inoltre a Lisbona è presente anche un servizio mobile di distribuzione del metadone a cui accedono in media 1.200 persone in modo gratuito.
Per i consumatori senza dimora fissa  è possibile accedere ad alloggi in caso di necessità e senza dover necessariamente manifestare l’intenzione di smettere. Di fatto diversi di loro lo fanno spontaneamente quando le condizioni di vita migliorano e diventano maggiormente stabili dal punto di vista economico e sociale.

Internazionale 1443 | 14 gennaio 2022

 

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