TABACCO E CINEMA UN BINOMIO CHE NON TRAMONTA

data di pubblicazione:

4 Maggio 2022

Il cinema e la TV hanno da sempre rappresentato uno spazio ottimale per la rappresentazione del consumo di sigarette e altri prodotti del tabacco, tanto che alcune immagini di fumatori e fumatrici in alcuni film sono entrate nell’immaginario collettivo. Anche nel 2022, tra i film che correvano per gli Oscar, non sono mancate diverse  scene in cui si rappresenta questo consumo. A questo riguardo “(…) Già nel 2008, il National Cancer Institute USA aveva analizzato il ruolo dei media nel promuovere e ridurre l’uso del tabacco, concludendo che l’insieme delle prove combinato con l’elevata plausibilità teorica dal punto di vista della teoria delle influenze sociali, indicava una relazione causale tra l’esposizione a rappresentazioni di fumo negli audiovisivi e il cominciare a fumare dei giovani. In seguito, le prove dell’esistenza di questa relazione causale sono andate aumentando. Nel 2012, un importante rapporto del Surgeon General concluse che l’esposizione al fumo nei film può indurre i giovani a iniziare a usare il tabacco”. Riguardo alla frequenza con cui le scene di consumo dei prodotti di tabacco compaiono nelle produzioni televisive “(…) secondo un’analisi dell’istituto di ricerca indipendente NORC dell’Università di Chicago, nel 2020, il 38% dei 71 migliori film conteneva rappresentazioni del tabacco. Tra questi, ce ne erano dieci che erano classificati come appropriati per il pubblico giovanile, come “La vita straordinaria di David Copperfield”, classificato PG (Consigliata la guida dei genitori) che include 13 episodi totali di consumo di tabacco”.
Il tema di come viene rappresentato il consumo di tabacco nei film e in TV, soprattutto nei prodotti destinati ai giovanissimi. è una questione che va approfondita. Come per altre sostanze psicoattive, quali l’alcol, l’immagine che viene costruita nei media manda dei messaggi: “(…)  Su 114 episodi totali in streaming con scene di tabacco, solo uno potrebbe essere classificato come anti-fumo. La metà era chiaramente pro-fumo, il che significa che il tabacco era rappresentato in modi che associavano il consumo dei suoi prodotti a temi come ricchezza, potere, successo, divertimento, innocuità, ribellione o glamour. Il resto dei casi non poteva essere classificato come positivo o negativo, ad esempio scene di mozziconi di sigaretta in un posacenere”. Oltre alle leggi vigenti nei vari stati, alcune organizzazioni,  come l’americana “(…) Truth Initiative richiede una serie completa di politiche per frenare la prevenzione del tabacco sugli schermi, che include, ma non si limita a sollecitare i creatori di contenuti a sviluppare politiche anti-tabacco trasparenti, continuare ed espandere l’istruzione e la sensibilizzazione e certificare l’assenza di guadagni dall’industria del tabacco”.

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