HANNAH STEINBERG, PIONIERA DELLA PSICOFARMACOLOGIA, DECEDUTA A 95 ANNI

data di pubblicazione:

22 Gennaio 2020

Un articolo del Guardian ricorda la vita e le opere di Hannah Steinberg, deceduta recentemente, considerata una delle pioniere della psicofarmacologia e degli studi sugli effetti sul cervello delle sostanze psicoattive. Durante gli anni ’60, insieme alla collega Ruth Rushton, fu fra le prime studiose al mondo a produrre rigorosi esperimenti per testare gli effetti della combinazione di più sostanze e farmaci, come antidepressivi e stimolanti. In questi esperimenti, condotti sia su topi da laboratorio che su umani, Steinberg registrava con cura le reazioni dei soggetti, sul piano delle capacità esecutive, d’apprendimento e dell’attività cerebrale, a seconda delle dosi somministrate. “Le sue ricerche mostrarono che le combinazioni di sostanze producono effetti che non possono essere predette dalle azioni delle sostanze individuali. Mostrò inoltre che l’effetto di una sostanza potrebbe dipendere, in modo sostanziale, dallo stato emotivo del soggetto. I topi che erano sotto stress a causa di cambiamenti del contesto di vita rispondevano in modo diverso dai topi che non lo erano”. Ciò portò Steinberg a porre maggiore attenzione al benessere degli animali usati nelle sperimentazioni, anticipando misure che poi furono progressivamente adottate e implementate a livello internazionale.

Il laboratorio da lei diretto, presso l’University College di Londra, divenne uno dei centri più importanti per gli studi psicologici sui comportamenti e sulla dipendenza degli assuntori di sostanze. Numerosi i riconoscimenti a lei assegnati durante la lunga carriera, anche in virtà del fatto che Steinberg è stata una delle prime studiose al mondo a ricevere la qualifica di lettrice (1962) e, in seguito, di docente (1970) nell’ambito della psicofarmacologia.

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