LE MANI DELLE MAFIE SU SETTORI DEL GIOCO D'AZZARDO ONLINE

data di pubblicazione:

14 Novembre 2018

È di oggi la notizia di un’imponente maxi-operazione di polizia che ha portato all’esecuzione di 69 provvedimenti restrittivi verso imprenditori, professionisti, esperti informatici attivi nel business delle scommesse online per conto delle organizzazioni mafiose. Ingente il volume di denaro contestato: sono state ricostruite attività finanziarie illecite per ben 4,5 miliardi di euro, mentre al termine delle 80 perquisizioni è stato sequestrato circa 1 miliardo di euro. Per gli inquirenti, il settore delle scommesse online si presta in modo piuttosto semplice ad attività di infiltrazione mafiose. Vari i livelli operativi con cui il business funzionava, coem mostra un articolo de Il Fatto Quotidiano: “Intanto un livello territoriale, dove le mafie cercavano “i nuovi adepti nelle migliori università” e chiedevano di costruire algoritmi che permettessero di aprire punti vendita e siti online tali da appoggiarsi alle piattaforme tradizionali, così da sovrapporre il giro illecito a quello lecito e eludere la tracciabilità attraverso il pagamento in denaro. E le vincite venivano pagate molto meglio rispetto ai bookmakers tradizionali grazie all’elusione fiscale. Fra i siti più utiizzati Betclu.com, Fullbetter.com, Europabet24.com, Sportbet75.net, Premierwin365.it, Dominobet.it, Futurebet2021.com, Future2bet2021.com. La rete commerciale aveva una struttura gerarchica a catena che vedeva al vertice i cosiddetti ‘master’, ovvero l’apice della rete commerciale del ‘brand’ in un determinato territorio. Talvolta i master ‘bancavano’ una quota parte delle scommesse condividendo con il bookmaker il rischio d’impresa connesso all’andamento delle attività, così partecipando alle vincite e alle perdite nella percentuale pattuita, un comportamento illecito perché la società di fatto finiva per esercitare l’attività’ di gestione e raccolta dei giochi e delle scommesse. “I punti scommesse finivano per dare lavoro e guadagni sicuri, così da permettere il mantenimento il consenso sul territorio” ha spiegato Vincenzo Nicolì, dirigente del Servizio Centrale Anticrimine (…) Ad esempio sono aumentati esponenzialmente i punti vendita, che si sono affiancati alle cosiddetta ‘bische clandestine’ che potevano divenire anche piccole piazze di spaccio per le sostanze stupefacenti. Solo in Calabria sono stati fermati 18 soggetti e sequestrate 23 società estere, 15 italiane, 24 immobili, 7 automezzi, 33 siti nazionali e internazionali di ‘gambling online ed innumerevoli quote societarie e conti correnti nazionali ed esteri, per un valore di oltre 723 milioni di euro. A Bari, invece, fra il 2012 e il 2016 sono stati accertati almeno 650 milioni di utili. In alcuni casi, veniva messo in campo anche il “metodo mafioso” tradizionale, con gli adepti delle ‘ndrine che nella locride minacciavano chi tardava nei pagamenti delle giocate più cospicue quando queste erano state “concesse” a credito”.

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