IN ARRIVO UNA STRETTA SULLA CANNABIS "LIGHT"?

data di pubblicazione:

20 Settembre 2018

Come era in parte prevedibile sulla base delle dichiarazioni degli ultimi mesi, sono arrivati i primi segnali che indicano la volontà, da parte del governo, di restringere i criteri di commercializzazione e di vendita della cosiddetta cannabis light. Ricordando che da alcuni mesi è stata autorizzata la vendita di infiorescenze con un contenuto di THC inferiore allo 0,2%, una recente circolare del ministro degli Interni Matteo Salvini stabilisce la tolleranza zero per valori di thc superiori allo 0,2%. In precedenza, la circolare ministeriale del governo Gentiloni stabiliva che: “La coltivazione della canapa è consentita senza necessità di autorizzazione, che viene richiesta invece se la pianta ha un tasso THC di oltre lo 0,2% come previsto da regolamento europeo. Qualora la percentuale risulti superiore ma entro il limite dello 0,6% l’agricoltore non ha alcuna responsabilità; in caso venga accertato un tasso superiore allo  0,6% l’autorità giudiziaria può disporre il sequestro o la distruzione delle coltivazioni di canapa“. Ora, invece, la nuova circolare di Salvini dispone che: “Secondo l’interpretazione degli Interni la vendita legale è di fatta riservata ai soli prodotti con un contenuto di THC inferiore allo 0,2%, debitatemente sigillate. Tutto il resto può essere oggetto di analisi “speditiva”, ovvero di sequestro cautelativo e di eventuale denuncia per spaccio per coloro trovati a vendere cannabis con una percentuale di THC maggiore dello 0.5%“. Il sequestro cautelativo e la possibile denuncia per chi vende infiorescenze che presentano un valore compreso tra 0,2% e 0,5% di THC -e quindi con scarsissima valenza psicoattiva-, potrebbe così annunciare una regolamentazione molto più rigorosa sulla commercializzazione della cannabis light.

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