RELAZIONE EUROPEA 2016 SULLE DROGHE

data di pubblicazione:

7 Giugno 2016

Relazione-europea-sulla-drogaPresentati lo scorso 31 maggio a Lisbona i dati della Relazione europea 2016 a cura dell’Osservatorio europeo sulle droghe e sulle tossicodipendenze (Emcdda).
Poco più di un adulto su quattro in Europa ha provato sostanze illecite nella vita: sono 88 milioni di adulti, in maggioranza maschi, ma è la cannabis lo stupefacente di gran lunga più usato.

La conferma arriva dal nuovo rapporto dell’Osservatorio sulle droghe e sulle tossicodipendenze di Lisbona (Emcdda) che nei giorni scorsi a Lisbona ha presentato le ultime elaborazioni dei dati giunti da tutti i paesi membri sul consumo di droghe.
Un primo posto, quello della cannabis, che batte tutte le altre sostanze stupefacenti circolanti in Europa. Basti pensare che solo nel 2014 (gli dati dell’osservatorio di Lisbona, seppur completi, si riferiscono sempre a non meno di due anni fa), tre sequestri su quattro hanno riguardato la cannabis: ben 682 mila sequestri di cannabis contro i 78 mila della cocaina.
Un distacco evidenziato anche dai quantitativi: oltre 700 le tonnellate di cannabis sequestrata nel 2014, contro le poco più di 60 di cocaina.
Sono 82 milioni, inoltre, gli adulti (15-64 anni) che nello stesso anno hanno dichiarato di aver usato almeno una volta nella vita la cannabis (quasi uno su quattro), contro i 17 milioni circa della cocaina.
Sono 22 milioni invece quelli che hanno usato cannabis nell’ultimo anno, contro i 3,6 milioni della cocaina.

CANNABIS. “Le nuove stime evidenziano che, in termini di valore, la cannabis rappresenta la quota più ampia del mercato europeo delle sostanze illecite – spiega il report dell’Emcdda -. La produzione di tale sostanza è diventata una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata”, producendo un giro d’affari di oltre 9 miliardi in un anno su un mercato globale delle droghe che si aggira, tra i confini dell’Ue, attorno ai 24 miliardi.
Inoltre, spiega il report, i reati legati alla cannabis, la maggior parte dei quali riguarda il consumo o il possesso per uso personale, rappresentano “circa i tre quarti di tutti i reati connessi alla droga”. Ma oltre al dato della criminalità, preoccupa quello dei costi sanitari e sociali. Secondo l’osservatorio di Lisbona, infatti, si stima che circa l’1 per cento degli adulti europei faccia un uso quotidiano o quasi quotidiano di cannabis e la crescita dei livelli di potenza della resina ha i suoi effetti. “La cannabis è ora responsabile anche della maggior parte dei trattamenti ai quali i pazienti si sottopongono per la prima volta – spiega lo studio -, benché i dati relativi all’inizio del trattamento debbano essere interpretati nel contesto di percorsi di segnalazione e di una definizione ampia di ciò che costituisce una cura appropriata per questa popolazione”.

COCAINA E AMFETAMINE. Complessivamente, nel corso del 2014 sono 1,2 milioni le persone sottoposte a trattamento in seguito al consumo di sostanze illecite nell’Unione europea (1,5 milioni considerando Norvegia e Turchia). Tra questi, il numero di pazienti sottoposti a trattamento per la prima volta per problemi legati alla cannabis in tutta Europa è salito da 45 mila nel 2006 a 69 mila nel 2014. In questo gruppo, il numero di persone che hanno dichiarato di fare uso quotidiano di cannabis è aumentato dal 46 per cento nel 2006 al 54 per cento nel 2014. Stabile il numero di trattamenti per dipendenza da cocaina. Secondo lo studio, da Spagna, Italia e Regno Unito arriva il 74 per cento di tutte le richieste di trattamento per dipendenza da cocaina in Europa.
Cocaina indicata come la droga primaria da 60 mila pazienti che si sono sottoposti a trattamento specialistico della tossicodipendenza nel 2014 e da 27 mila di coloro che si sono sottoposti a trattamento per la prima volta.
“Dopo un periodo di calo – spiega il report -, il numero totale dei pazienti che sono entrati in trattamento per la prima volta per consumo di cocaina è stabile dal 2012”.
Tra gli stimolanti, non meno preoccupante è l’uso tra i cittadini europei di amfetamine.
Secondo il report, nel 2014 sono 12 milioni gli adulti che ne hanno fatto uso almeno una volta nella vita, di cui 1,3 milioni di giovani adulti, ma i trend sul crescente numero di nuove richieste di trattamento per problemi relativi alle anfetamine “desta preoccupazioni”, spiega il report.
“Negli ultimi dieci anni, in Europa si è rilevato un aumento del 50 per cento nel numero di pazienti che hanno iniziato il trattamento per la prima volta e per i quali le anfetamine costituivano la droga primaria”.

MDMA. I trend più interessanti individuati dal rapporto, tuttavia, sono quelli legati all’Mdma. Nonostante i dati raccolti dagli uffici di Lisbona negli ultimi anni sono lontani da quelli di circa dieci anni fa, quando i sequestri erano molto più numerosi e sostanziosi di oggi, per questa sostanza è stato notato un ritorno preoccupante.
Secondo l’osservatorio, infatti, “l’Mdma sta diventando più popolare sia presso i consumatori abituali di stimolanti che presso una nuova generazione di giovani consumatori” e vi sono anche segnali che lasciano dedurre che non si tratti più “una droga destinata al consumo di nicchia o consumata nelle discoteche, ma è utilizzata da un bacino di giovani piu` ampio in contesti piu` tradizionali di vita notturna, come bar e feste“. Secondo il report, sono circa 2,1 milioni di giovani adulti (15-34 anni) che hanno dichiarato di avere fatto uso di Mdma nell’ultimo anno, mentre sono più di 13 milioni quelli che dicono di averla usata almeno una volta nella vita. Uno studio sulle acque reflue condotto in alcune città europee nel 2015 ha confermato il forte aumento. “La ripresa dell’Mdma è associata all’innovazione nel rifornimento di precursori, a nuove tecniche di produzione e all’offerta online – spiega il report -. Polveri, cristalli e compresse contenenti elevati dosaggi di Mdma risultano ora più facilmente reperibili e le compresse vengono a volte promosse attraverso sofisticate e mirate tecniche di marketing. Si pensa che potrebbe trattarsi di una strategia messa deliberatamente in atto dai produttori per migliorare la reputazione dell’Mdma, dopo un periodo in cui, a causa di prodotti di scarsa qualità e dell’adulterazione, si era registrato un calo dei consumi”. Nonostante questo, aggiunge il rapporto, il consumo di Mdma è “raramente segnalato come motivo per sottoporsi a trattamento specialistico della tossicodipendenza”. Nel 2014 sono solo 800 i casi di pazienti che si sono sottoposti a trattamento per la prima volta in Europa.

EROINA. Numeri ben più bassi sono quelli relativi al consumo di eroina, anche se resta una delle sostanze stupefacenti più pericolose. La prevalenza media del consumo di oppiacei ad alto rischio tra gli adulti (15-64 anni) nel 2014 è stimata infatti allo 0,4 per cento, l’equivalente di 1,3 milioni di consumatori di oppiacei ad alto rischio in Europa, di cui circa il 75 per cento dei consumatori ad alto rischio di tali sostanze è segnalato nel Regno Unito, in Francia, Italia, Germania e Spagna. I dati, inoltre, parlano di un calo negli ultimi 5 o sei anni e di una relativa stabilità. “Dal 2010-2011, gli indicatori in molti paesi europei hanno evidenziato un calo nelle nuove iniziazioni al consumo di eroina nonché l’esistenza di una coorte meno giovane di consumatori di oppiacei ad alto rischio, molti dei quali in terapia sostitutiva – spiega il rapporto -.
I dati più recenti suggeriscono che la tendenza al calo dei trattamenti della tossicodipendenza ai quali i pazienti si sottopongono per la prima volta potrebbe essere in via di stabilizzazione”.
Gli ultimi dati a disposizione dell’Emcdda, parlano di 185 mila pazienti sottoposti a trattamento specialistico che hanno indicato gli oppiacei come la loro droga primaria, di cui 34 mila in trattamento per la prima volta. Un numero, quest’ultimo, che anche se in lieve aumento, segna una certa stabilità rispetto al passato. Nel 2013, infatti, tale dato si è dimezzato passando dai 59 mila nuovi eroinomani in trattamento per la prima volta ai 23 mila del 2013. Complessivamente, però, sono 644 mila i consumatori di oppiacei sottoposti a terapia sostitutiva nell’Unione europea nel 2014 (680 mila includendo Norvegia e Turchia).Nonostante i dati mostrino una certa stabilità, il mercato dell’eroina è sempre in evoluzione. Dopo il crollo di sequestri dal 2009 al 2014, passati da 50 mila a 32 mila, e un dimezzamento dei quantitativi dal 2002 al 2012 (si è passati da 10 a 5 tonnellate), gli ultimi dati sui sequestri fanno segnare un incremento da tenere sott’occhio, con un ritorno dei sequestri nel 2014 a quota 8,9 tonnellate in tutta Europa, Turchia compresa (sempre in testa alle classifiche dei sequestri di eroina). Trend che ancora una volta, sulle droghe, sottolineano l’importanza di non abbassare mai la guardia.

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