SCHEDA DI SINTESI DELLA LEGISLAZIONE ITALIANA SUL GIOCO D'AZZARDO

data di pubblicazione:

24 Marzo 2016

indexLa normativa italiana che regola il gioco d’azzardo appare materia piuttosto complessa, in primo luogo a causa dei vari livelli legislativi implicati (Unione Europea, Stato, Regioni, Comuni), che possono in parte sovrapporsi o dare adito a contraddizioni. Per quanto concerne la normativa nazionale, di particolare importanza è il decreto legge n. 158 del 2012 (convertito nella legge n. 189 del 2012) che affronta diverse tematiche. Esso stabilisce l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA) con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da ludopatia (art. 5, comma 2). In attuazione di tale disposizione, è stato approvato il Piano d’azione nazionale. Lo stesso decreto contiene una serie di disposizioni per regolare e proibire  i messaggi pubblicitari di giochi con vincite in denaro, che  in generale dovrebbero riportare in modo chiaro la percentuale di probabilità di vincita nel singolo gioco. Lo stesso decreto ha istituito  un Osservatorio finalizzato all’analisi e alla valutazione delle misure più efficaci per il contrasto del gioco d’azzardo nei suoi aspetti patologici.

Passando alle legislazioni regionali,  in generale si può rimarcare che le leggi regionali sul gioco d’azzardo in genere sono intervenute sui seguenti aspetti: fissare distanze minime fra i locali da gioco  e determinati luoghi di aggregazione “sensibili” (ad esempio, scuole, luoghi di culto ecc); fissare gli ambiti di competenze di Comuni e aziende sanitarie per campagne di informazione ed educazione sui rischi derivanti dalla dipendenza da gioco; ridurre l’Irap (o decidere altri provvedimenti fiscali incentivanti) per gli esercizi commerciali che provvedono  alla completa disinstallazione degli apparecchi da gioco; istituire osservatori regionali sulle dipendenze specifici per il gioco d’azzardo, con compiti d’analisi e di monitoraggio del fenomeno, e di individuazione di buone prassi; istituire limitazioni rispetto alla pubblicità delle sale da gioco che prevedono vincite in denaro. Infine, venendo all’ultimo livello legislativo, quello comunale, esso è intervenuto su aspetti come la collocazione delle sale gioco. La questione delle distanze minime dai luoghi “sensibili” che, come visto sopra, sono state oggetto di disposizioni in molte leggi regionali, è anche di pertinenza comunale. I comuni che hanno approvato norme in tal senso sono intervenuti su fattori (quali la prossimità a determinati luoghi e la pubblicità) al fine di scoraggiare il gioco da parte delle fasce di popolazione psicologicamente più vulnerabili od immature. Diversi comuni hanno inoltre approvato norme di contrasto all’apertura di nuove sale da gioco, o limitato gli orari di apertura delle sale da gioco.

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