CYBERBULLISMO: PER IL 90% DEI PRESIDI E' PIU' GRAVE DI QUELLO "TRADIZIONALE"

data di pubblicazione:

15 Marzo 2016

cyberbullismoI genitori minimizzano: definiscono le vessazioni poco più che “scherzi tra ragazzi”.
Il 90% dei presidi delle scuole italiane ritiene che il cyberbullismo sia più grave del bullismo tradizionale. Risulterebbe, infatti, più doloroso e avrebbe conseguenze più rapide e durature sulla reputazione personale delle vittime. Eppure, l’81% dei dirigenti scolastici riferisce che i genitori tendono a minimizzare il problema. È il risultato della ricerca: “Verso un uso consapevole dei media digitali”, realizzata dal Censis in collaborazione con la Polizia postale. L’indagine ha coinvolto 1.727 dirigenti scolastici delle scuole medie e superiori di tutta Italia.

Il 77% dei presidi ritiene che il cyberbullismo sia un vero e proprio reato. Inoltre, per l’89% degli intervistati questo fenomeno risulta più difficile da individuare rispetto al bullismo tradizionale, perché gli adulti sono esclusi dalla vita online degli adolescenti. Il 52% ha, quindi, riferito di aver dovuto gestire personalmente episodi di cyberbullismo, il 10% casi di sexting – ossia l’invio telematico di foto o video sessualmente espliciti – e il 3% situazioni di adescamento online. Nel 51% dei casi è stato necessario rivolgersi alle forze dell’ordine. Ma data la tendenza dei familiari dei bulli a sottovalutare la gravità del fenomeno, per il 49% dei presidi la maggiore difficoltà da affrontare consiste proprio nel far comprendere ai genitori la serietà dell’accaduto.

Per approfondimenti: IL SOLE 24 ORE SALUTE

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