PALERMO: IN AUMENTO I GIOVANI CONSUMATORI DI SOSTANZE CHE NON SI RIVOLGONO AI SERVIZI

data di pubblicazione:

16 Agosto 2022

Gianpaolo Spinnato, direttore dell’Unità Operativa Complessa Dipendenze Patologia dell’Asp di Palermo in una intervista rilasciata al settimanale VITA, parla di un aumento preoccupante di giovani che accedono al Ser.D. di Palermo, ormai da tre anni, e che lo fanno in età sempre più precoce.

La “Giornata mondiale contro l’abuso di droghe e il traffico illecito”, che si celebra il 26 giugno, è stata l’occasione per parlare di questa situazione, che riguarda in particolare giovani consumatori di sostanze quali cocaina e crack, e che racconta un’importante cambiamento nei consumi.
Insieme a questo cambiamento Spinnato sottolinea che bisogna tenere in considerazione anche il problema dell’età dei consumatori che sempre più si sta abbassando: “(…) mentre prima i giovani adulti entro i 23 anni che accedevano ai servizi erano un numero esiguo, da 5 anni a questa parte è più che triplicato. Ciò che deve fare preoccupare, però, è il fatto che coloro che arrivano ai Serd sono quelli che hanno sviluppato una dipendenza tale da non potere essere più gestita, ma questo riguarda solo un decimo dei consumatori. Il resto rimane sommerso e non intercettato. In un servizio tra i più grossi del capoluogo siciliano quale può essere Palermo 2, solo l’anno scorso ho avuto 200 nuovi utenti e, di questi, 150 sono giovani che fanno uso di cocaina, quindi anche di crack”.
Affrontare questa situazione è molto complesso, non solo perché rispetto ai consumi di eroina, che sono quelli che tradizionalmente affronta il servizio dipendenze, mancano presidi farmacologici che possono aiutare le persone ad affrancarsi dalla dipendenza, ma anche perché cocaina e crack hanno differenti contesti e modalità di consumo.
Questo significa confrontarsi con una fascia di consumatori che arrivano ai servizi molto tardi e che hanno sviluppato patologie psichiatriche o problemi fisici complicati da risolvere. Ad oggi per far fronte a questa nuova situazione, sono stati implementati  gli inserimento nelle comunità terapeutiche  e i  programmi ambulatoriali di tipo psicologico, ma questo non basta.
Secondo Spinnato esiste un sommerso molto vasto di consumatori che i servizi pubblici non riescono ad intercettare, per cui risulta fondamentale”(…) programmare interventi al di fuori dei Sert, in strada, nei luoghi di consumo, di aggregazione. Servizi che il livello sanitario, vuoi per risorse esigue vuoi per le competenze che non ha, non può erogare da solo. C’è bisogno di unire il livello sociale, quello sanitario e l’altro che attiene al privato sociale”. Si stima che questa fascia di consumatori che non si rivolgono ai servizi sia circa dell’80% dei consumatori totali, in un momento in cui l’offerta sul mercato di sostanze sta avendo un aumento importante. Una misura di questa situazione è data “(…) dal nuovo record nei sequestri di cocaina, che, dopo “l’exploit” del 2019 e del 2020, in cui i volumi erano arrivati, rispettivamente a 8,2 tonnellate e 13,6 tonnellate, raggiungono la quota di 20,07 tonnellate (+47,66%), traguardo assoluto senza precedenti nel passato”. La notizia positiva è che i decessi per overdose nel 2021 sono calati rispetto al 2020, 293 rispetto a 309, numeri molto distanti da quelli che si registrano ad esempio negli Stati Uniti, dove si registrano 270 overdose al giorno (dati del National Center for Health Statistics), ma che non ci possono esimere dal pensare ad interventi maggiormente specifici da mettere in campo.

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