I DATI AGGIORNATI DELL'ISS SULLE INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMESSE

data di pubblicazione:

5 Luglio 2022

L‘Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato, sul Notiziario del mese di giugno 2022, i dati  relativi alle Infezioni Sessualmente Trasmesse, aggiornati a dicembre 2020. Uno dei primi dati che emerge è la diminuzione importante del numero di infezioni da IST rispetto al 2019, anche se va considerato il periodo di pandemia che ha registrato un calo netto del numero dei test effettuati. 

Ormai dal 2017 si registra una diminuzione costante delle IST fra la popolazione generale, con una percentuale del 23% in meno nel 2020 rispetto al 2019 e con alcune differenze tra i generi (nelle donne -29,1% mentre negli uomini eterosessuali il calo è meno accentuato 15,5%). Purtroppo i dati non sono tutti così positivi, visto l’aumento importante delle infezioni di HIV tra le persone che hanno una IST, con una percentuale di infezioni che è “(…) arrivata al 15%: un valore così alto non si era mai visto negli ultimi 30 anni, con un aumento del 40% rispetto al 2019, in modo particolare tra gli stranieri. Per fare un confronto, la prevalenza di infezione da HIV tra le persone con una IST confermata è circa cinquanta volte più alta di quella stimata nella popolazione adulta generale italiana”.
Altri due dati significativi emersi, ma di segno opposto, sono: l’aumento tra la popolazione giovanile (15 – 24 anni) delle infezioni da Chlamydia trachomatis, quattro volte maggiore che nel resto della popolazione e la diminuzione, del 30%, dei casi di condilomi ano-genitali “(…) probabilmente riconducibile all’efficacia delle campagne vaccinali anti-HPV in femmine e maschi”.
In particolare nel primo caso, le infezioni da Chlamydia T., se per i maschi possono essere generalmente risolte con trattamenti antibiotici, per le ragazze questa infezione rappresenta un rischio maggiore, perché spesso non riconosciuta, banalizzata o confusa con semplici perdite vaginali, ma che se non trattata precocemente può portare, nei casi più gravi all’infertilità.
Inoltre in molti casi questa malattia è asintomatica, per cui  Barbara Suligoi, Direttore del Centro Operativo Aids del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS, raccomanda di “(…) prestare grande attenzione ad alcuni segnali e soprattutto di rivolgersi sempre al ginecologo. Inoltre per individuare una infezione da clamidia ora è possibile fare un semplice test delle urine, che evita alla ragazze, magari più timide, di sottoporsi a tamponi vaginali“.
Per far fronte a questa situazione Suligoi propone di aumentare il numero di test HIV alle persone con già una IST, non solo perché previsto dal Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, ma anche per l’alta correlazione registrata. Inoltre sarebbe opportuno migliorare il contact tracking delle persone con IST promuovendo “(…) la terapia del partner delle persone con una IST e sostenere la prevenzione primaria favorendo la vaccinazione anti-HPV, anti-epatite B, anti-epatite”. 

LINK ALL’ARTICOLO

Ti potrebbe interessare anche
Precedente
Successivo