ALCUNI TEMI DELLA CONFERENZA NAZIONALE SULLE DROGHE

data di pubblicazione:

26 Giugno 2021

Susanna Ronconi, in un commento pubblicato sul sito di Forum Droghe, espone alcune criticità legate al percorso di discussione che dovrebbe portare, nei prossimi mesi, alla convocazione di una Conferenza Nazionale sulle droghe, attesa da ben 12 anni. Secondo Ronconi, l’errore più grave, nei documenti di preparazione che il Ministero sta approntando in vista della Conferenza, è la mancanza di una valutazione organica del sistema degli interventi sulle dipendenze, inclusi gli aspetti e gli effetti legali, sanitari, sociali. Inoltre, fra i tavoli tematici previsti, sarebbero poco valorizzati gli interventi di riduzione del danno e dei rischi, che pure su scala europea sono considerati uno dei pilastri fondamentali del dispoistivo di cura delle dipendenze. Infine, secondo le informazioni disponibili, mancherebbero spazi di discussione su uno degli argomenti più discussi negli ultimi anni: le politiche di legalizzazione o di decriminalizzazione dell’uso di cannabis e di altre sostanze. “La RdD si pratica in Italia dagli anni ’90, è nei LEA (sebbene inapplicati), ci lavorano centinaia di servizi, è pilastro delle politiche Europee; e soprattutto è il futuro, se si assume un principio di realtà e con esso la responsabilità politica di tutelare e promuovere la salute e il benessere di chi usa. La Strategia europea 2021-2025 le attribuisce un ruolo strategico, portandola fuori dalla generale “riduzione della domanda”, questa è la via. Nulla al di sotto di questo. E poi, il mondo è cambiato: le politiche alternative avanzano nel solco della decriminalizzazione dei consumi e della regolazione legale di alcuni mercati. Vogliamo parlarne o la Conferenza sceglierà di librarsi in un tempo fuori dal mondo? Nulla al di sotto di questo. Noi – movimento per la riforma delle politiche sulle droghe – lavoriamo per una Conferenza nazionale all’altezza dei tempi e mettiamo a disposizione le nostre competenze.”

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