SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI MIGRANTI NELLE COLTIVAZIONI INDOOR DI MARIJUANA: UNA RICERCA INGLESE

data di pubblicazione:

16 Settembre 2020

Una ricerca a cura di criminologi dell’Università di Cambridge svela un aspetto quasi inedito connesso alle forme di grave sfruttamento lavorativo dei migranti. La ricerca ha infatti  mostrato, sulla base di interviste a un piccolo gruppo di migranti arrestati per la coltivazione indoor di grandi quantitativi di cannabis, che vi erano stati costretti a causa del debito contratto per immigrare. Inoltre, alcuni hanno denunciato di essere stati sottoposti a violenze e minacce dai trafficanti, o di essere stati di fatto reclusi nelle serre.  La ricerca mostra un aspetto quasi inedito del traffico di esseri umani. Precedenti ricerche avevano mostrato che i migranti senza documenti validi possono essere coinvolti nello spaccio, ma non risultano indagini o studi specifici precedenti sul fenomeno del lavoro sfruttato nelle grandi coltivazioni indoor di marijuana. I 22 migranti arrestati intervistati, tutti di nazionalità vietnamita tranne un albanese, hanno testimoniato ai ricercatori che il lavoro di coltivatori era l’unica modalità che i trafficanti offrivano loro per ripagare il debito contratto per il viaggio in Europa.

Un’altra rilevante questione emersa dalla ricerca riguarda la mancanza di formazione sul fenomeno della tratta e dello sfruttamento dei migranti da parte del personale di polizia. Un gruppo di poliziotti che aveva partecipato all’arresto dei migranti nelle serre è stato a sua volta intervistato, ammettendo forti lacune sul funzionamento della tratta. Ciò evidenzia la necessità di fornire una migliore formazione su questi temi, in mancanza della quale la tutela dei diritti dei migranti rimane un orizzonte lontano. Infatti, poiché per varie ragioni è difficile che un migrante racconti in modo spontaneo la propria condizione di  sfuttamento, una maggiore preparazione e sensibilità su questi temi da parte della polizia potrebbe rappresentare un aiuto importante per far emergere tali situazioni di grave sfruttamento.

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