USO DI DROGHE E ACCETTAZIONE SOCIALE

Secondo gli autori dell'articolo le storie positive ed entusiastiche legate a questi consumi virtuosi suggeriscono che una varietà di sostanze psicoattive diverse può essere utilizzata in modo virtuoso in diversi contesti da gruppi di persone socialmente avvantaggiati, nonostante la loro illegalità o le connotazioni negative passate.

data di pubblicazione:

17 Agosto 2025

Sul sito Talkinng drugs si parla di “consumo virtuoso di droghe” e di accettazione sociale. A parlarne è un articolo che sostiene il fatto che sempre di più ci troviamo di fronte ad un consumo virtuoso di droghe, ossia ad un consumo finalizzato alla cura di sé e alla ricerca della felicità e che è diventato apertamente accettato dalla società attuale.

In particolare da quella parte di società che fa uso di sostanze per migliorare il corpo, il cervello o entrambi. Si pensi ad esempio agli steroidi, non più appannaggio solo dei professionisti, o alla pratica del microdosaggio con sostanze psichedeliche.

Pratiche che i media stanno promuovendo sempre di più in modo positivo, consentendo di riformulare l’uso di sostanze “(…) come una nuova forma di potenziamento, ad esempio: aiutare le persone ad avere successo sul lavoro, salvare matrimoni, entrare in contatto con i propri figli o migliorare il proprio benessere generale.

Secondo gli autori dell’articolo le storie positive ed entusiastiche legate a questi consumi virtuosi “(…) suggeriscono che una varietà di sostanze psicoattive diverse può essere utilizzata in modo virtuoso in diversi contesti da gruppi di persone socialmente avvantaggiati, nonostante la loro illegalità o le connotazioni negative passate.

Altrettanto importante per una costruzione virtuosa del consumo di droghe, tuttavia, è l’accettazione sociale di questo comportamento.

I messaggi culturali sull’assunzione di droghe in Occidente, riflessi nei media, hanno costantemente presentato l’assunzione di droghe come dannosa e pericolosa, non solo per i singoli individui, ma anche per la società in generale.

I resoconti mediatici sull’uso virtuoso di droghe, tuttavia, sono in netto contrasto e svolgono un ruolo significativo nel farlo apparire come un comportamento accettabile“.

A questo si aggiunga il fatto che le sostanze psichedeliche sono al centro di un rinnovato interesse da parte del mondo scientifico, che ne sta studiando l’efficacia sulla cura di diversi disturbi (depressione, ansia e stress post traumatico).

Per gli autori resta il fatto che “(…) il concetto di consumo virtuoso di droghe non può essere utilizzato per legittimare l’uso di droghe da parte di persone appartenenti a culture, classi ed etnie non allineate con le costruzioni dominanti della società.

Ai gruppi sociali trascurati, colpiti dalla povertà ed emarginati non verrà data la possibilità che il loro consumo di droghe venga considerato legittimo, soprattutto se viene utilizzato per affrontare traumi, discriminazioni e vulnerabilità persistenti. Al contrario, continueranno a essere sanzionati e stigmatizzati per il loro consumo. L’emergere di un consumo virtuoso di droghe non fa altro che perpetuare lo status quo.

 

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