Psicofarmaci e ricette false

un fenomeno che sta interessando anche molti giovani

In particolare le ricette sono utilizzate per procurarsi antidepressivi, stimolanti, ansiolitici o antipsicotici. Farmaci che vengono usati soprattutto in associazione con l'alcol, come evidenziano gli ultimi dati Espad, la ricerca periodica del Cnr sugli stili di vita degli adolescenti

data di pubblicazione:

8 Luglio 2025

Ricette mediche falsificate per procurarsi psicofarmaci. E’ questo l’argomento che tratta un articolo su sito del quotidiano l’Avvenire. Un fenomeno in crescita e che vede sempre più spesso coinvolti minorenni.

Per questo motivo la Federazione degli Ordini dei Farmacisti sta diramando circolari in cui si avvertono gli associati “(…) a verificare, con la massima attenzione, le prescrizioni mediche all’atto della dispensazione, adoperandosi per assicurare lo scrupoloso rispetto della normativa vigente in materia. Si chiede altresì di comunicare eventuali rilevazioni di prescrizioni illegittime, in modo da garantire la massima diffusione informativa tra gli iscritti e prevenire la circolazione delle stesse sul territorio”.

In particolare le ricette sono utilizzate per procurarsi antidepressivi, stimolanti, ansiolitici o antipsicotici. Farmaci che vengono usati soprattutto in associazione con l’alcol, come evidenziano gli ultimi dati Espad, la ricerca periodica del Cnr sugli stili di vita degli adolescenti.

Secondo questi dati il “(…) il 2,4% dei 15-19enni ha provato almeno una volta il mix di psicofarmaci e alcol.

Una combinazione potenzialmente pericolosa con conseguenze negative per la salute. Gli psicofarmaci, come gli antidepressivi, gli ansiolitici e gli antipsicotici, agiscono sul sistema nervoso centrale e, quando vengono assunti insieme all’alcol, i loro effetti possono essere notevolmente amplificati, portando a un aumento del rischio di sedazione profonda, perdita di coordinazione, confusione, e potenzialmente overdose”.

In particolare i farmacisti hanno segnalato l’uso di “(…) Rivotril, un antiepilettico della classe delle nitrobenzodiazepine, e il Lyrica, un altro antiepilettico usato anche per il trattamento del dolore, che negli ultimi anni ha rappresentato una criticità anche per la sua diffusione nelle carceri, in particolare tra i giovani adulti e i minori stranieri.

Mentre tra gli oppioidi legali preoccupa l’Oxycontin, l’ossicodone, in grado di produrre reazioni simili all’eroina”.

Ma da dove provengono queste ricette? Le modalità illustrate dai farmacisti sono essenzialmente due: da un lato si sfruttano prescrizioni derivanti dalla sottrazione di ricettari e di timbri dagli ambulatori dei medici e la successiva compilazione “fai da te”, dall’altro vengono create al computer con software di ritocco grafico fino a farle apparire indistinguibili da quelle reali.

Un altro canale è rappresentato dalle ricette che possono essere acquistate online, confermando di fatto l’esistenza di un mercato nero che corre sul Web, soprattutto su Telegram.

 

 

 

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