summer school di forum droghe

lo spirito della tre giorni vuole mettere al centro il bisogno di restituire alle politiche delle droghe, come a tutte le politiche sociali, il loro umanesimo

nella presentazione dell'edizione 2025 della Summer school di Forum Droghe, tema centrale è il lavoro sociale non oppressivo, con un rimando esplicito a Franco Basaglia

data di pubblicazione:

5 Luglio 2025

Il 5-6-7 settembre 2025 a Firenze si terrà la summer school di Forum Droghe. Tema centrale dell’edizione 2025 è il lavoro sociale non oppressivo, per una politica delle droghe umanitaria e non oppressiva. Di seguito, la presentazione della tre giorni dal sito di Fuoriluogo.

“E mi no firmo”, dice Franco Basaglia, in veneziano puro, quando si rifiuta di firmare il registro delle contenzioni meccaniche. Dall’interno della sua professione – di cui riconosceva a pieno la politicità intrinseca di un lavoro che ha a che fare con esseri umani, giustizia sociale e mandati di controllo – Basaglia poneva un limite non valicabile e apriva a un’alternativa. La sua responsabilità si esprimeva in un unico gesto indivisibile: rifiutare e, insieme, indicare un’alternativa.

(…) Oggi, in un contesto globale e locale sempre più dis-umano, c’è l’urgente bisogno di restituire alle politiche delle droghe, come a tutte le politiche sociali, il loro umanesimo, oltre alla loro efficacia. Populismi penali e retoriche autoritarie tornano a dividere la società tra meritevoli e non meritevoli, con un welfare che perde ogni sua caratteristica fondativa di promozione dell’uguaglianza e della giustizia sociale. Nella loro travolgente e rapida ascesa, negano lo statuto di cittadino agli stigmatizzati di ogni sorta, ridisegnando il concetto stesso di umano. La disumanizzazione dei ‘non conformi’ procede, e noi ci troviamo a maneggiare anche questo.

Le sfide all’etica, alla responsabilità politica e alle deontologie si moltiplicano. La RdD è una buona bussola per una politica delle droghe umanitaria e non oppressiva. Ma deve ri-calibrasi sul tempo presente, questo tempo presente, che ha cambiato profondamente il contesto nel quale ci muoviamo.

Si tratta ora di recuperare lo spirito di trasformazione che è fondativo della RdD, così come del lavoro sociale, di esplorare le nostre dissonanze con i mandati istituzionali, e le strategie di resistenza che ogni giorno portiamo avanti nella relazione con le persone che usano droghe (PUD). Si tratta di trovare la via per rompere lo spazio in cui la RdD e il lavoro sociale rischiano di essere chiusi, e di trovare l’equilibrio tra professione e attivismo, nella prospettiva di un lavoro che abbia la responsabilità sociale e politica come linea guida.

L’obiettivo formativo della Summer School 2025 è questo: perlustrare la funzionalità, l’adeguatezza e la coerenza politica di questa nostra bussola; riposizionarci sulle sfide del presente, trovare strategie e alleanze con altri campi e attori del lavoro sociale, con gli operatori e le operatrici e con le persone titolari dei diritti che il lavoro sociale deve promuovere, che, come noi, sono minacciati dall’imperversare di leggi nemiche dell’umano.

La Summer School 2025 di Forum Droghe e CNCA – “E mi no firmo. Aprire spazi di libertà per un lavoro sociale anti-oppressivo” è dedicata a Grazia Zuffa e parte dal suo pensiero critico
Si propone come una perlustrazione (auto)riflessiva e collettiva per:
-monitorare lo sviluppo della nostra capacità innovativa coerente, tramite mappatura riflessiva su oggetti di lavoro e percorsi, cogliendone le salienze
-interrogare i nostri gradi-di-libertà-nel-contesto, nella produzione coerente negli ambiti organizzativi, operativi e politici dati; e allo stesso tempo le nostre strategie di resistenza a mandati e compiti che rompono con lo spirito anti oppressivo e di empowerment
-mettere al centro una ‘ responsabilità politica e deontologica non oppressiva’ delle professioni e, comunque delle azioni intraprese, con riferimento a diverse dimensioni (verso i destinatari, verso la società, verso i mandati istituzionali, nella ‘costruzione’ dei fenomeni)
-ri-costruire un rapporto con le PUD che sia alleanza per l’autodeterminazione;
-fare il punto, scambiare e auto-formarsi sulle pratiche di advocacy a tutto questo mirate.”

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